A cantare fu il cane
- Autore: Andrea Vitali
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
Da qualche giorno l’aria, a Bellano, si è fatta più pesante, e non è solo colpa del caldo afoso che sta tormentando il lago e i suoi abitanti. C’è qualcosa di strano, nell’atmosfera: un mistero, forse? O forse tutti i maschi bellanesi sono ancora sotto l’effetto della serata passata al circo che ha lasciato da poco il paese, e delle grazie della sconvolgente e affascinante principessa Omosupe, la stella dello spettacolo? Ma la verità è che si avverte una notevole tensione, e il primo a esserne interessato è proprio il Maresciallo Maccadò. Non che abbia perso la sua consueta gentilezza e il suo aplomb, ma, ecco, diciamo che, da qualche giorno, tutti si sono accorti del suo particolare nervosismo.
D’altronde, mettetevi nei suoi panni: un tentato furto in casa dell’Emerita Diachini, con tanto di figlio di lei e guardia notturna finiti in ospedale, e lui non ha a disposizione che il Virgola, un carabiniere semplice ben poco sveglio, e il Grafico, un bravo ragazzo che, però, tutto avrebbe dovuto fare nella vita eccetto il carabiniere. Il Misfatti è in missione speciale: riacciuffare e riportare a casa Filippo Buonavigna, un ragazzo di buona famiglia scappato di casa al seguito del circo, perché stregato dalla principessa. Ed è un compito di tutto rispetto, se perfino il parroco caldeggia una veloce e positiva risoluzione della cosa! Il Maccadò si trova, quindi, quasi da solo, alle prese con le chiamate imprescindibili di Suor Venezia, che lo convoca in continuazione presso l’ospedale, con l’invadenza dell’ex maestro e attuale cronista Fiorentino Crispini, corrispondente da Bellano per il quotidiano La Provincia – Il Gagliardetto, e, come se non bastasse, con la moglie Maristella, in stato avanzato di gravidanza, e l’irrequietezza dei quattro figli che, solleticati dalla prospettiva di vincere un libro illustrato, pretendono da lui la soluzione a un indovinello posto dal parroco. C’è di che mettersi le mani nei capelli, e la situazione si complica quando risulta chiaro che il Serafino Caiazzi, dapprima individuato come autore del tentato furto, non ne ha alcuna responsabilità, e soprattutto quando il Misfatti viene riportato a Bellano su di una rudimentale ambulanza, in uno stato a dir poco pietoso, e ricoverato in ospedale privo di sensi. Il Maccadò deve sbrogliare da solo tutta la matassa: per fortuna ha un valido aiuto nel rumoroso cane della Diachini e nella sua dirimpettaia, tale Elena Civignola, affetta da nanismo e perciò più avvezza a guardare il mondo da dietro le tende, con l’immancabile sigaretta in bocca, che a uscire fra alla gente.
Un intreccio vivace, quello creato stavolta dal medico scrittore Andrea Vitali, che riesce a tenere viva l’attenzione del lettore, cosa del resto necessaria per riuscire a seguire lo svolgersi delle vicende e i continui colpi di scena. Alla fine, infatti, un caso apparentemente tranquillo e di facile risoluzione si rivelerà più complicato del previsto. Tanti sono i personaggi che affollano “A cantare fu il cane”, che il dottor Andrea Vitali ha sentito l’esigenza di elencarli, corredati di breve descrizione, alla fine del libro. Un giallo di paese, leggero, nel quale non ci scappa il morto ma le “losche e segrete trame” di qualcuno si alternano con le normali vicende della quotidianità e con le piccole gioie e i piccoli dolori della vita di ogni giorno. E, all’ultimo capitolo, più di un protagonista rimarrà con un palmo di naso, mentre, fra gli enigmi, ne resta uno senza soluzione… Almeno fino alla prossima messa domenicale.
A cantare fu il cane
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