Un amore di zitella
- Autore: Andrea Vitali
Chi conosce già i lavori di Andrea Vitali sa che questo scrittore ambienta tutte le sue opere, si tratti di romanzi o di racconti brevi, nello stesso paese affacciato sulle rive del Lago di Como: Bellano, che altro non è che il luogo di nascita dello stesso Vitali. Il grande amore che lo scrittore nutre indubbiamente per la sua cittadina, ed il suo spiccato spirito di osservazione, che lo porta ad andare al di là dell’apparenza sonnacchiosa e tranquilla e ad estrapolare le miriadi di storie, passioni e tragedie che si agitano all’interno del pur limitato territorio comunale, trasformano un paese come tanti in una specie di microcosmo al quale attingere per creare storie curiose, originali, commoventi, tragiche ma sempre comunque verosimili, storie che potrebbero essere successe o succedere in futuro nella stessa cittadina o in una qualsiasi altra realtà dello stesso tipo.
Questa volta tocca alla delicata e buffa storia di Iole, una zitella che non presenta alcuna delle caratteristiche comunemente associate a tale condizione: non è acida, non è invidiosa, ne’ scortese o antisociale. Piuttosto malinconica e solitaria, questo sì. A parte i colleghi di lavoro e le occasionali conversazioni per strada o al caffè, l’unico rapporto sociale che le rimane è una vecchia zia che ha la fastidiosa mania di far visita ai parenti facendoli avvisare dal suo portiere a partenza avvenuta.
Iride, la più giovane collega che lavora con lei al Comune, è più “zitella” di lei, malgrado stia per sposarsi. Non è una cattiva ragazza, Iride, ma è pettegola, malignetta, piuttosto invidiosa e sempre in competizione. Fra le due donne c’è un rapporto di cordiale rivalità, con Iole che reagisce pacatamente e con signorilità agli attacchi di Iride, e con qualche guizzo di solidarietà di chi sa comunque di condividere la stessa sorte non troppo luminosa. Il loro capufficio è il burbero segretario, tormentato da seri problemi di salute che al momento gli impediscono di essere più di tanto presente sul lavoro. Burbero ma comprensivo, più verso Iole che verso Iride, che a dirla tutta non svolge il proprio lavoro con eccessivo zelo ne’ partecipazione.
Quando Iride, per ripicca, non invita Iole al proprio matrimonio, la zitella reagisce con classe, inviandole un regalo consistente e raffinato. Ed è proprio lo spiritoso biglietto allegato al regalo che, trovando terreno fertile nell’imbarazzante ignoranza di Iride, innesca un esilarante malinteso, a causa del quale tutti si convinceranno che la zitella ha un segreto: un uomo! Dopo il primo momento di stupore ed imbarazzo, Iole sta al gioco, per diventare, almeno nella fantasia degli altri, una donna dalla vita sentimentale ancora attiva…
Rimarrà deluso chi si aspetta un finale ben definito, magari con un ultimo colpo di scena. Questo breve romanzo resta invece sospeso, tanto che in un primo momento il lettore si chiederà se per un errore tipografico non manchino le ultime pagine del libro. Ma un aneddoto, un fatto simpatico, non ha bisogno di chissà quale epilogo. E il gioco malizioso di Iole prosegue fino a chissà quando…
Un breve romanzo che si legge con curiosità e divertimento, come quando si ascolta senza malignità una chiacchiera di paese. E subito ci si ritrova nella semplicità della provincia italiana degli anni sessanta, guardata senza malizia, con indulgenza ed una vena di dolce rimpianto…
Un amore di zitella
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