Aggiustare l’universo
- Autore: Raffaella Romagnolo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2023
Con Aggiustare l’universo (Mondadori, 2023) la scrittrice Raffaella Romagnolo è per la terza volta candidata al Premio Strega.
Il nuovo romanzo, vicenda d’intenso impatto emotivo, è ambientato alla fine della Seconda guerra mondiale, in quel periodo in cui lentamente, faticosamente ma caparbiamente, iniziava la ricostruzione.
Borgo di Dentro, piccolo centro del Basso Piemonte, anno 1945: la ventiduenne Virgilia, per tutti “Gilla”, accetta l’incarico di insegnante nella scuola di questo piccolo paese perché:
Anche i bambini di Borgo di Dentro…meritano
In questo romanzo che ha, come centro, la scuola, la maestra Gilla è protagonista insieme a un’alunna della quinta D, Francesca Pellegrini, e per un anno intero i loro vissuti s’intrecciano e si mescolano a ricordi e racconti di un passato che ora è Storia. In quelle aule devastate dalla rovina di una guerra appena finita non c’è neppure l’essenziale. Mancano quaderni, carta, inchiostro, pallottolieri, penne, pennini, righe, squadre; ma in un angolo c’è qualcosa che luccica.
Gilla si accuccia e scopre che si tratta di un planetario meccanico, un ingegnoso prototipo del sistema solare di metallo e cartapesta, la manovella per il moto di rivoluzione, i pianeti dipinti a tempera…. Che bellezza, pensa. Se solo non fosse tutto ammaccato, i braccetti storti. Alla svelta raggiuge la testa della colonna “Posso prenderlo?” Chiede.
Questo sarà l’impegno extrascolastico della giovane maestra: lei, figlia di un orologiaio già tornato nella natia Genova, molto ha imparato d’ingranaggi e riparazioni e a quell’universo in miniatura vuol dedicarsi per mitigare il dolore ancora vivo e bruciante per quel che la guerra le ha portato via.
Il primo anno scolastico dopo il conflitto finalmente ha inizio e in classe, in quei banchi di legno, siedono ventitré bambine, alcune ripetenti o in difficoltà. A salire la scalinata femminile, accompagnata da una suora dell’orfanotrofio, c’è una delle alunne della quinta D, una bambina che dimostra capacità e peculiarità. Sa calcolare, esegue componimenti e dettati in modo corretto ma non parla ed è turbata allorché la maestra le chiede di scrivere il suo nome sul quaderno. Gilla s’irrigidisce a questo iniziale atteggiamento ma proprio alla piccola che poi sul quaderno si firma Francesca Pellegrini comincia a interessarsi.
Francesca non parla ma è gentile, educata e dà sempre la mano alla sua compagna di banco, Maria Luisa Piombo.
Il romanzo si muove avanti e indietro nel tempo: i numerosi flashback ci mostrano Gilla adolescente a Genova poi, a causa della guerra, sfollata con i genitori a Borgo di Dentro, nelle misere stanze di Vico Luna.
Ampio spazio viene dato a chi tanto ha sofferto durante il terribile conflitto. A Casale Monferrato vive la famiglia Sacerdoti di credo ebraico: il patriarca è Giosuè, inconsolabile vedovo, padre dell’avvocato Raffaele e di Abram, professore di matematica. I due fratelli sono felicemente coniugati e già padri, di due figli Raffaele e dell’adorabile “streghetta” Ester, Abram. Per loro la vita non è serena poiché sopravvengono le leggi razziali e poi i successivi innumerevoli provvedimenti che acuiscono la condizione già difficile per gli ebrei. La situazione per la famiglia Sacerdoti si fa drammatica. Che ne sarà di loro?
Qual è il legame tra la storia di questa famiglia e le vicende di Borgo di Dentro? Cosa nasconde la bimba che non parla ma che sussurra tenere voci al gattino di cui si è presa cura? Cosa c’è dietro a quel mutismo che oggi verrebbe definito “selettivo”?
Sarà la maestra Gilla a dover capire quanta sofferenza c’è dietro a quelle labbra serrate ma anche lei avrà bisogno di aiuto.
E mentre la sera Gilla pian piano ricostruisce quell’universo che era in pezzi, di giorno la prima a tendere una mano a Francesca sarà l’amica Maria Luisa.
Le due bambine sono assolutamente complementari: una brava a scuola ma inesperta in altri piccoli lavori, l’altra non ricca culturalmente ma già una donnina e in più con un cuore grande. Maria Luisa e Gilla insieme compiranno qualcosa che ha del miracoloso e che si vedrà nel cambiamento della piccola protagonista senza voce.
Tra le macerie si farà spazio la luce che è simbolo di speranza, di rinascita, di ritorno alla vita.
Aggiustare l’universo è un romanzo che cattura per innumerevoli motivi: è scritto in maniera scorrevole, precisa e sapiente da Raffaella Romagnolo che non si limita, però, a raccontare una storia commovente e toccante.
Nel libro infatti ci sono precisi riferimenti storici e sociali frutto di accurate ricerche e di un lavoro certosino da parte dell’autrice. Ma c’è soprattutto, in Gilla, quell’habitus magistri, o forse sarebbe corretto dire magistrae , che è anche dell’autrice e che è degli insegnanti che ogni giorno entrano in classe non tanto per parlare ex cathedra, quanto per far sbocciare ciò che è insito in ogni alunno o, come nella vicenda, per ricostruire quel microcosmo che la guerra aveva mandato in pezzi.
Aggiustare l'universo
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