Aria di famiglia
- Autore: Alessandro Piperno
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2024
Alessandro Piperno ha la capacità di farti entrare nei suoi romanzi senza che sia necessario un proemio iniziale, ma ci si ritrova subito nella famiglia Sacerdoti, presente già in Di chi è la colpa (Mondadori, 2021). Solo che ora il protagonista principale non è più un giovane, ma è un cinquantenne professore all’università di Roma.
Stare sempre tra i libri ha portato i suoi frutti. Eppure i passaggi li ha fatti tutti da solo: la laurea, il dottorato di ricerca, l’assistente universitario, il professore associato, l’accademico della facoltà di Lettere. Piperno ci regala un libro di una bravura impareggiabile dal titolo Aria di famiglia (Mondadori editore, 2024).
Una vita scandita tra seminari, lezioni, esami universitari per poi tornare a casa immersi in un ordine immacolato dove l’unica nota umana sono i vari post-it della domestica a ore. Il protagonista è ormai un cinquantenne che la sera preferisce andare a dormire presto, perché c’è il ricevimento degli studenti il giorno dopo. Ora non c’è più in lui l’idea che diventerà un accademico cinico e bilioso, che non si aspetta più molto dalla vita; perché lo è già.
Piperno ha questa capacità letteraria di raccontare la vita di persone che hanno ormai salito tutti i gradini sociali, dopo aver partecipato a seminari e varie tavole rotonde universitarie, tra alberghi di lusso e posti in business class sull’aereo. Una vita comoda, solitaria, dove ci si ordina da mangiare, affinché la cucina di casa resti sempre immacolata. Una vita sentimentale che non c’è, perché l’accademico continua a guardare le sue studentesse, ben sapendo che nel “politicamente corretto” di questo millennio, non si hanno più margini di manovra. Le studentesse sanno bene come comportarsi con un uomo che è più vecchio dei loro genitori. A tal riguardo, una commissione paritetica viene istruita contro il professore, perché una collega studiosa lo denuncia per le cattiverie pronunciate contro le donne durante un seminario. In realtà quelle parole si trovano nelle lettere di Gustave Flaubert. Ma l’equivoco resta, perché secondo la collega il professore doveva dirlo di essere contrario alle parole del grande scrittore francese. L’ambiguità quindi rimane e il professore viene sospeso. Anche in questo capitolo si rimane stupiti dal frasario ricco e iperbolico di Piperno, dall’uso sistematico di alcune subordinate, che gli scrittori italiani contemporanei hanno ormai perduto.
Il Professore rimane molto deluso per la sospensione e quindi, a cinquant’anni suonati, decide di chiudere la parentesi universitaria. Nel suo caso, vendendo un casolare di lusso, eredità dei Sacerdoti, può vivere tranquillamente di rendita fino alla pensione.
Ma ora Piperno spariglia le carte: un romanzo che sembrava andare verso uno stile e un contenuto umbratile, dimesso e dalla prosa stanca, cambia registro con l’arrivo di Noah. Il Professore viene nominato suo tutore, dal momento che i genitori del bambino sono morti in un incidente sciistico a causa di una slavina e il nonno è troppo anziano per tenerlo con sé. Il cinquantenne Sacerdoti resta l’unico parente.
Forte di una sua tradizionale battuta caustica in cui sosteneva che “i bambini sono imbarazzanti”, ora rinnega tutto e Noah vivrà con lui per un bel po’ di tempo.
Noah è un ebreo osservante, mentre lo zio se ne era quasi scordato e da tempo non pratica più la religione. Il suo pessimismo radicale aveva da tempo rimosso le sue origini, in quel periodo poi ha mille pensieri per la testa. La collega che lo aveva denunciato per il convegno scrive un libro dove compare un signore cinquantenne laido, orribile, una sorta di pedofilo che guarda le mutandine delle ragazzine nelle riviste femminili. E lei viene invitata dappertutto, diventa un vero e proprio personaggio; tuttavia si rivela a suo modo una sprovveduta, dal momento che il frullatore televisivo la espelle non appena la popolarità svanisce.
Vivere con Noah non è facile. Il bambino di otto anni segue le regole kosher per il cibo e festeggia tutte le feste ebraiche. Eppure, col passare dei giorni, del Professore di un tempo non resta più niente. Il cinquantenne si ritrova a dormire sul divano, nel caso Noah volesse qualcosa durante la notte, scopriamo che questa specie di mostro misogino, ha in sé della tenerezza, che nessuno aveva mai scorto nella sua quotidianità da accademico sarcastico e amaro. Ora si preoccupa della febbre del piccolo Noah che non vuole scendere e compra tutto quello che può servire a un bambino di otto anni. Il tempo nel romanzo scorre più velocemente e lo “zio” scopre in sé una forza che non sapeva di avere. Noah, ormai dodicenne, la spunta sul suo padre-zio riuscendo a ottenere uno smartphone. La cosa meravigliosa è che del Professore d’un tempo non è rimasto niente di negativo, anzi ora è un uomo contento della quantità di libri che ha, pensa che gli possono essere utili nel caso il figlioccio abbia voglia di cominciare a leggerli. Ci sarà persino un’occasione in cui Noah lo chiama “father”.
Questi capitoli sono di una tale profondità e umanità che ci fanno sentire deliziati.
Alessandro Piperno, vincitore del Premio Strega nel 2012, scrive un altro romanzo “quasi capolavoro”. Lo si potrebbe ammirare anche solo per la forma dei costrutti sintattici e l’uso forbito del lessico. Un bellissimo libro, che bisogna per forza leggere se si amano i libri.
Aria di famiglia
Amazon.it: 19,95 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Aria di famiglia
Lascia il tuo commento