Cemento armato di Sandrone Dazieri e Marco Martani

Roma, oggi o qualche anno fa.
Diego è un ragazzo che sbarca il lunario come può, è praticamente cresciuto in strada e si è fatto da sé.
Diego è innamorato di una ragazza come lui, una ragazza che lavora e passa il proprio tempo libero a sognare una vita migliore di così.

Purtroppo nelle loro vite giungerà il Primario, un boss freddo, cinico e sanguinario.
Diego avrà la sfortuna di fare un dispetto a questo delinquente, uno scherzo innocente che si tramuterà ben presto in tragedia.
Il Primario inizia a cercare il ragazzo per mari e monti e, complice un destino cinico e beffardo, s’imbatte nella sua ragazza. Durante quell’unico incontro la violenterà, ignaro della sua relazione con il ragazzo che sta cercando.
A questo punto la situazione è la seguente: il Primario cerca Diego per uno sgarro da teppistelli mentre Diego vuole farla pagare al Primario per aver stuprato la sua ragazza.

Una trama semplice e geniale quella di “Cemento armato” (Mondadori, 2007, pp. 142), un romanzo che corre sul filo del rasoio e una resa dei conti da antologia.
Sandrone Dazieri e Marco Martani ci narrano una storia urbana che sa di grigio e di speranza che muore. Una storia che forse qualcuno di voi ha visto al cinema, prima di leggerla sulle pagine scritte con maestria da Sandrone Dazieri e Marco Martani.
Un libro che sarà un pugno nello stomaco, un libro che ci costringerà a cercare il lieto fine in ogni pagina.
Starà a noi trovare il buono in questa vicenda, soltanto a noi.