Donne che chiedono giustizia. Una nuova indagine del commissario Cataldo di Luigi Guicciardi

Torna Luigi Guicciardi con il suo personaggio di carta, il commissario Cataldo, in una nuova avventura al fulmicotone, intitolata Donne che chiedono giustizia, edito da Edizioni Damster.
Un giallo intrigante, e di stretta attualità, purtroppo, con un incipit che ben caratterizza la narrazione e il suo contenuto:

“Non fidarti degli uomini. Anche quelli che sembrano i più onesti sono come argilla bagnata. Si fanno plasmare dall’occasione, dal movente, dalle parole.”

Il libro inizia con il ritrovamento del cadavere di una donna in una fattoria diroccata e dismessa alla periferia di Modena. La donna è senza documenti, ed è difficile stabilire cosa in realtà sia accaduto. Suicidio o omicidio?

Quella ragazza non doveva avere ancora compiuto vent’anni. E doveva essere carina, prima di finire in quel modo. La pelle è immacolata; i capelli lunghi e folti sono di un biondo naturale, e gli sbuffi scuri intorno agli occhi sono più probabilmente tracce di mascara che ematomi. Nella sua mente Cataldo vede per un attimo l’immagine di una ragazza che si protende verso uno specchio per truccarsi. È anche ben vestita, conclude.

A occuparsi delle indagini, ovviamente, il commissario De Cataldo, che in questo caso non avrà vita facile, sia per la complessità e l’oscurità del caso, sia per l’intralcio al suo modo di condurre le indagini da parte della nuova arrivata, il questore Antonietta Castellani Tarabini, che non condivide con lui assolutamente nulla:

Si chiama Antonietta Castellani Tarabini, il nuovo questore: vicina ai cinquant’anni, trasferita da pochi mesi su propria domanda. Di famiglia ricca e influente in città, è apparsa un po’ a tutti, fin dai primi giorni, fredda e distaccata. Sembra una dirigente nata, una donna ambiziosa che ha fatto carriera grazie a corsi di management, di informatica, e, secondo certe voci, alla politica delle pari opportunità.(… )Lui si siede, la osserva.

Ben presto, però, il commissario riesce a risalire all’identità della vittima: si tratta di una cameriera slovena di vent’anni. Perché stata uccisa? Chi poteva volere la morte di una donna priva di ombre e oscurità? Ben presto però tutto si complica perché altre donne vengono uccise: una ragazza della Modena bene e una ragazza tanto bella quanto misteriosa. Esiste forse una serial killer delle donne?
L’inchiesta muta forma e assume le fattezze di una clessidra:

Domenica mattina Cataldo sa che il tempo dell’indagine si sta esaurendo. Immagina una clessidra con la sabbia che cade in un flusso continuo. Quando la si guarda, l’ultima sabbia sembra cadere più veloce.

Pare essere raggiunto un limite, oltre il quale sembra essere difficile andare:

Forse una persona può raggiungere un limite estremo osservando ciò che gli uomini possono infliggere alle donne, un limite oltre il quale può cedere, anche solo per un momento, alla disperazione.

Riuscirà il nostro commissario a svelare una matassa così tanto ingarbugliata e porre fine a un’ondata di violenza senza pari?
Un giallo ottimamente costruito in ogni sua parte. La lettura è una perla per gli amanti del genere, per gli altri può essere un racconto su un fatto tipico dei giorni nostri, che è il femminicidio. È comunque un bel romanzo, di grande espressione narrativa.
La trama è ben congegnata e assestata, i personaggi e gli ambienti sono sempre ben descritti minuziosamente, anche nel loro intimo e intimistico sentire. La lettura coinvolge il lettore, trascinandolo con emozione in un vortice di violenza assurda e devastante. Ancora una volta Luigi Guicciardi si dimostra essere un maestro del noir italiano, che raccoglie consensi a ogni sua nuova uscita editoriale.
Dunque una buona lettura, consigliata a tutti, caratterizzata da un linguaggio fluido e preciso, che non annoia mai.