E dopo tanta notte strizzami le occhiaie di Andrea G. Pinketts

Recensire l’opera postuma di un autore che ci ha lasciato troppo presto è sempre doloroso. Perché sai bene che non leggerai mai più nulla, di suo, a meno che da qualche cassetto ben nascosto non esca qualcosa che riposava e che vedrà improvvisamente la luce.
Però mi piace vedere quest’opera, E dopo tanta notte strizzami le occhiaie (Mondadori, 2019), anche e soprattutto come una celebrazione per il grande genio di Andrea G. Pinketts.

Queste pagine ospiteranno mille e ancor più ingredienti: paura, diffidenza, violenza. Temi purtroppo sempre attuali che Andrea ha voluto trattare. A modo suo. Come sempre. E devo dire che è il modo giusto.
Piccole grandi storie sparse che entreranno nel cuore e nel cervello, scombussolandoli entrambi.
Anzi, spesso faranno arrocco

Un libro che è anche un po’ un testamento, pagine frenetiche che ci delizieranno, purtroppo, per l’ultima volta.
Certo, potremo sempre riprendere in mano quest’opera, e tutte le altre di Andrea, ma nulla sarà più come prima. La consolazione? Potremo immaginarlo davanti a noi, con quel suo vocione e il suo sigaro, che ce le legge, prima di chiudere il libro e portarci a bere qualcosa al Le Trottoir.

E dopo tanta notte strizzami le occhiaie è un libro da leggere e rileggere, parole dedicate ai fans di Pinketts ma, soprattutto, a chi non conosce questo magnifico autore. E, soprattutto, una magnifica persona. E scommetto che questi ultimi saranno felici di dare una possibilità ad Andrea, perché nascerà qualcosa di bello, veramente bello. E non esiste finale migliore.