Errore di prospettiva di Luigi Guicciardi

Una semplice svista. Un duplice omicidio: un bel modo per iniziare la giornata. Le vittime sono un giudice e un usciere. Il luogo? Il palazzo di giustizia di Modena.
Bisogna indagare e toccherà al commissario Cataldo cercare di trovare il bandolo di questa ingarbugliata matassa. E le indagini non portano mai a nulla di buono: nel senso che, scavando, si troveranno poche risposte e molte altre domande.
Cataldo scoprirà che, attorno alle vittime, giravano persone dalla dubbia moralità, persone che avranno un ruolo chiave in questa vicenda. Una vicenda che giungerà al suo epilogo in un modo inaspettato. Forse bastava guardare le cose da un altro punto di vista…

Luigi Guicciardi ci porta con sé in un’indagine che sembra destinata a finire nel nulla. Poi, però… Uno stile narrativo fresco genuino: quasi d’altri tempi, verrebbe da dire. Uno scenario che si paleserà di fronte ai nostri occhi e i protagonisti di questa vicenda che appariranno con le loro menzogne e le loro debolezze, trascinati in una spirale che li sta soffocando sempre più.

Errore di prospettiva (edito per la prima volta da Alfredo Guida nel 1997) è una storia da gustare come il miglior vino d’annata, pagine pacate ma al tempo stesso dure, parole che scaveranno nel cuore fino a condurci a un epilogo che ci lascerà con emozioni contrastanti. Un libro dedicato a chi ama il giallo narrato come nei libri di una volta. Alla Scerbanenco, come si suol dire. Anche chi non ama questo genere, però, dovrebbe dargli un’occhiata. Rischierebbe di perdere qualcosa di veramente bello.