La calda estate del commissario Cataldo di Luigi Guicciardi

Tutto iniziò così... Guiglia, un paesino sito sull’appennino modenese. Uno di quei posti in cui la gente ama andare per mangiare tigelle e borlenghi, tanto per intenderci.
Una realtà tranquilla, uno di quei paesaggi che s’intravedono nelle cartoline che mandiamo a chi si sta cuocendo lentamente in città.
Eppure anche quel luogo così affascinante e tranquillo ha i suoi scheletri nell’armadio.
Un suicidio infrangerà il silenzioso muro di cristallo che circonda il paesino sperduto.
Un suicidio… all’apparenza. Così prenderà l’avvio La calda estate del commissario Cataldo che porterà Guicciardi a farci scoprire questo personaggio amato da moltissimi lettori.

Il Commissario Cataldo dovrà far luce su una vicenda che potrebbe nascondere ben più di un segreto. Cataldo è siciliano d’origine, ma ormai si è ambientato nella realtà emiliana, terra di motori e nebbia. Un clima piacevole, se trascuriamo l’umidità eccessiva, un clima gioviale che però verrà sconvolto da questa brutta storia.
E, scavando, affiorerà in superficie una verità che scotta. Molto più del sole estivo…

Luigi Guicciardi porta un po’ di calore nelle nostre giornate, un calore caldo come il sangue che verrà versato da vittime innocenti. O quasi…
Una storia torrida non solo per le temperature estive, una storia che scava nell’animo dei suoi protagonisti e di noi lettori, una storia che prende sin dall’inizio e che esplode in tutta la sua potenza.
Questo sarà il primo caso per il buon Cataldo, una storia che vale la pena da leggere per tutti i suoi fans. Fans che negli anni sono aumentati e che non attendono altro che un’altra storia del nostro commissario preferito.