Filastrocca di sangue per il commissario Cataldo di Luigi Guicciardi

Ambaraba cicci coco...Tre civette sul comò. E poi?
Certo, conosciamo tutti questa filastrocca, insieme al giro girotondo era in cima alla nostra hit-parade da bambini.
In questo caso, però, queste parole perderanno la loro innocenza e si tramuteranno in versi di sangue, una lunga scia cremisi folle e inarrestabile, che troviamo nel libro di Luigi Guicciardi Filastrocca di sangue per il commissario Cataldo.

Tre omicidi in pochi giorni, un raptus all’apparenza inspiegabile. Su ogni vittima è stato ritrovato un foglietto con una parola strana, forse un linguaggio sconosciuto, un codice che porterebbe a un obiettivo grosso, molto più grosso.
Il commissario Cataldo non riesce a darsi pace, vuole trovare il prima possibile il bandolo di questa matassa intricata che sta mietendo terrore nel modenese.
Tre omicidi, tre zone diverse, la solita ombra che attende la vittima, la sorprende e fa il suo lavoro. Nessun punto in comune tra le vittime. All’apparenza.
In realtà qualcosa che li collega c’è, ci deve essere… e Cataldo non si darà pace finché non scoprirà quel particolare che potrebbe risolvere l’indagine.
Certo, ci sono quei foglietti con quelle parole in codice che potrebbero costituire la risoluzione dell’enigma. Se sapesse che la chiave di tutto la potrebbe conoscere persino un bambino…

Luigi Guicciardi prende lo spunto da un qualcosa che ci farà tornare bambini, disegna attorno a ciò una storia e ce la porge sul più classico dei vassoi d’argento.
Una storia semplice da seguire ma difficilissima da mollare, perlomeno finché non scopriremo l’assassino.
E non sarà così facile, credetemi…
Se volete trattenere il fiato per un (bel) po’ di tempo, avete trovato il libro che fa per voi.