Il cerchio si chiude di John Banville

Quirke, il famoso anatomopatologo, sta trascorrendo una convalescenza ospite di Rose e Mal, suo fratello adottivo. Contro ogni suo buon senso aveva accettato, nonostante l’umore gli variasse come un pendolo. Pensava al suo lavoro, alla sua vita e vorrebbe andare via, ma la malattia lo ha fiaccato. Il lavoro di primario condotto nel sotterraneo dell’ospedale della Sacra Famiglia di Dublino tra le luci al neon e il freddo delle mattonelle bianche dell’obitorio, tra i corpi di uomini e donne la cui morte racconta le loro ultime vicende, lo aveva reso vulnerabile. Giù dai morti, si domandava, era davvero il posto dove trascorrere la vita? I vivi gli sembravano più inquietanti dei morti. Anche il fumo e il bere avevano contribuito a debilitarlo. Ma di quale malattia soffriva ? Qualcosa si era spento dentro di lui e feroci attacchi di mal di testa lo avevano costretto ad un riposo forzato. Momenti di vuoto, crisi d’assenza erano stati definiti dai medici. In una Dublino di metà giugno degli anni cinquanta con le ragazze che passeggiano per O’Connell Street in cerca di frescura, le bancarelle dei libri e l’odore intenso del caffè tostato del Bewley’s Caffè in Grafton Street, un nuovo caso sta per presentarsi al cospetto del nostro amato Quirke. Sinclar, il suo assistente, che in sua assenza preme in ospedale per un incarico più importante, nonché da poco fidanzato con la figlia Phoebe, si reca a trovarlo nella residenza fuori Dublino: ha un caso che vorrebbe discutere con lui. La notte precedente un giovane si è schiantato con la macchina contro un albero. Un urto violento e l’auto aveva preso fuoco. In obitorio il giovane assistente noterà una contusione al cranio non compatibile con l’accaduto. Non può trattarsi di un incidente. L’indagine con il suo vecchio amico, l’ispettore Hackett, infonderà in Quirke una nuova voglia di riprendere in mano la propria vita. L’auto era guidata da Leon Corless, dipendente del ministero della sanità, un giovane promettente che lavorava in un settore delicato legato al Vescovado, ed era l’unico figlio di Sam Corless, membro dei socialisti della Brigata rivoluzionaria dei Lavoratori. La Chiesa controlla da sempre il paese: l’arcivescovo e i cavalieri di San Patrizio sono figure di potere e di influenza che dominano nell’ombra mandando avanti il mondo secondo le loro regole leggi non scritte. L

e vicende legate alla Lavanderia della Madre della Misericordia in Dove è sempre notte sembrano intrecciarsi con il nuovo caso e toccherà a Quirke, una volta per tutte, chiudere il cerchio. Le coincidenze non gli erano mai piaciute, le classificava come imperfezioni nel tessuto del mondo e questa volta dovrà controllare il suo sdegno e la rabbia.

“Era convinto che a guidarlo fosse l’assenza di un passato. Quando si guardava indietro ai suoi primissimi tempi c’era solo uno spazio vuoto. Non sapeva chi era, da dove veniva, chi l’aveva generato, chi era stata sua madre… alle spalle niente altro che oscurità e tempesta.“

Affronterà, tra disavventure e pericoli, ancora una volta il suo passato, i ricordi che affioreranno, i dolori sopiti, i luoghi mai dimenticati e le sue ossessioni.

Con “Il cerchio si chiude” (Guanda, 2017), John Banville incanta come sempre il lettore con la sua scrittura lineare di rara bellezza. L’affascinante Quirke, malinconico, riflessivo, tormentato, intransigente, amante delle donne, con il suo immancabile desiderio di bere, capace di far fronte a tutte le vicende, è un uomo che non si può non amare.