Il destino del cacciatore di Wilbur Smith

Con i suoi diciotto milioni di copie vendute in tutto il mondo, Wilbur Smith ci ha abituato in questi ultimi anni a vivere storie infinite senza fine e ad affezionarci alle perenni sagre familiari che si perpetuano negli anni e nelle generazioni.

Ne “Il destino del cacciatore” (Longanesi, 2009), ci troviamo tra le terre incontaminate dell’Africa, nel periodo conosciuto come la grande guerra, ossia al primo conflitto mondiale. Facciamo un tuffo storico in un passato che torna sempre attuale, e in una terra appassionata e calda come quella africana, dove i lettori scoprono i vecchi sapori attuali della caccia. Qui il protagonista è Leon Courtney, continuatore della vecchia dinastia di questa famiglia che con i romanzi passati, primo fra tutti "Uccelli da preda" e poi "Monsone", "Orizzonte", e con appunto i Courtney d’Africa, tra cui "La Spiaggia Infuocata", "I Fuochi dell’Ira" e via gli altri, in questo l’ultimo suo capolavoro si incontrano i Ballantyne, altra dinastia che ci ha fatto conoscere e amare. Leon vive in Africa ed è nipote dell’alto ufficiale Penrod Ballantyne, è un sottotenente del King’s African Rifles, ma la sua grande passione è la caccia, che coltiverà unito all’amicizia e al forte rispetto per i masai, popolo del luogo e soprattutto con Manyoro, fedele amico con il quale s’instaurerà un patto vincolante di sangue guerriero. Grazie a quest’unione diventa un esperto cacciatore e guida di safari per l’alta nobiltà, personaggi facoltosi e di spicco politico. Diventa una guida famosa e si ritroverà ad avere come ospite d’onore persino il presidente Theodore Roosvelt. Ben presto però si ritroverà a far parte di un gioco pericoloso, tra intrighi di nobil donne potenti, e avventurieri di spicco, si troverà coinvolto in una cospirazione internazionale a danno del vecchio continente. Conoscerà un conte europeo, un potente industriale di automobili, e sarà con quest’incontro che la sua vita cambierà radicalmente. In questa circostanza s’innamorerà di una bellissima e misteriosa donna, Eva von Wellberg, da un passato triste e ambiguo. Un amore turbolento che lo vedrà scontrarsi con la persona che più ammira al mondo, suo zio Penrod Ballantyne. Il destino di Leon è legato ad un filo, dovrà prendere decisioni importanti per poter vivere quel futuro avverso, che sogna con la donna che ama. Il tutto è contornato da vicende di caccia coinvolgenti, le descrizioni di quei territori, ti fanno vivere l’emozione di essere lì, di vedere con gli occhi dell’immaginazione quegli animali feroci, e di vivere situazioni rischiose e allo stesso tempo impavide al limite della sopravvivenza.

Incontri, sentimenti e soprattutto tanta avventura contraddistinguono Wilbur Smith, che qui in queste pagine non ha deluso i suoi lettori, mostrandosi sempre al di sopra delle aspettative.