Il segreto del figlio
- Autore: Massimo Recalcati
- Genere: Psicologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2017
“Il segreto del figlio”, un breve, bellissimo libro di Massimo Recalcati che si aspetta lettori accorti e di ottime letture.
Dopo un excursus avvincente, che riprenderemo, il messaggio finale è di non togliere ai figli segreti e comportamenti non consoni al politicamente corretto.
I giovani uomini hanno bisogno di mantenere dei segreti, che li rendano “unici” rispetto ad altri coetanei. Soprattutto questa moda dell’amicizia padre-figlio, per Massimo Recalcati, è esiziale e toglie ogni barlume di “splendore” ai figli che non riconoscono più nella figura paterna la legge Morale. Ma andiamo à rebours.
Che significa essere figlio? Significa che proveniamo da Altro, che ci ha fatto nascere, e noi siamo solo eredi ovvero dobbiamo portare anche come fardello la nostra condizione umana, che per certi versi è già codificata, geneticamente e culturalmente.
“Il compito del figlio è trovare la propria parola nelle leggi del linguaggio; è assumere singolarmente quello che i padri gli hanno lasciato... il figlio giusto è un erede, ma è anche, sempre, un eretico”.
Portiamo, non volendo, le gioie, le angosce e i desideri dei nostri padri e delle nostre madri. Ed è già è tanto. Cercare addirittura una empatia con i nostri genitori, accettare supinamente i loro comportamenti, questo ci fa sentire incompleti, “pezzi di ricambio”.
L’“Edipo Re” di Sofocle, a questo punto avalla e rende preziosa la qualità di questo libro. Edipo, parricida e incestuoso, è colpevole ma, allo stesso tempo, è del tutto innocente perché non sa quello che ha fatto.
“Edipo è l’emblema del figlio come soggetto sfasato, dissestato, slogato, decentrato, non sa chi è, da dove viene”
Poi Massimo Recalcati riprende la storia di Abramo e Isacco. “Eccomi” dice Abramo a Dio, senza tentennamenti, quando gli viene chiesto di sacrificare il proprio figlio prediletto, il figlio atteso per una vita. Un figlio troppo amato da Abramo e da sua moglie Sara; questa terribile ingiustizia, però, si può capovolgere, quasi che la morte di Isacco fosse l’occasione per redimere il troppo amore nutrito per lui, un affetto che alla lunga potrebbe divenire pernicioso, assoluto, farne un figlio viziato.
Poi l’autore arriva alla parabola del figliol prodigo ma prima cita Lacan, Freud, Kierkegaard, quasi a dire che l’unicità di noi figli passa per la cultura, la conoscenza umanistica, la lettura dei Classici.
I figli diventano unici e slegati dai loro genitori con gli atti, con le dissipazioni proprie del figliol prodigo ma, soprattutto, con la lettura dei Classici.
Il segreto del figlio: Da Edipo al figlio ritrovato
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il segreto del figlio
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