L’impero. La vendetta del gladiatore
- Autore: Anthony Riches
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2023
In Italia il titolo è L’impero. La vendetta del gladiatore (edito da Newton Compton, gennaio 2023, 285 pagine). Nella versione originale del romanzo storico dell’inglese Anthony Riches, apparsa nel 2021, è Vengeance. Empire: volume twelve, a indicare chiaramente che si tratta del dodicesimo episodio della serie “The Empire”, tradotto da Federica Gianotti Tabarin e Mariafelicia Maione.
Condensando al massimo la sua biografia, il sessantaduenne narratore di storia-avventura, nato a Derby nel 1961 e laureato in studi militari, è autore delle saghe The Centurions e L’impero. La prima, inedita nel nostro Paese, è ambientata poco dopo la morte di Nerone, mentre l’altra è integralmente proposta in Italia da Newton Compton Editori, ha per protagonista Marco Valerio Aquila e si sviluppa nel periodo dell’imperatore Commodo. Il primo romanzo della saga è apparso nel 2009, trattenuto a lungo dall’autore, che vive nell’Hertfordshire con la moglie e tre figli.
Si presenta così sul suo sito. Dopo un’infanzia caratterizzata da un profondo interesse per l’esercito, favorita dal servizio prestato dal padre e dal nonno nelle due guerre mondiali, si è laureato in studi militari presso l’Università di Manchester.
Nei successivi venticinque anni, ha lavorato come project manager freelance per grandi aziende nel Regno Unito, in Europa, negli Stati Uniti, in Medio ed Estremo Oriente. Nell’ultima fase occupazionale ha gradualmente affinato la capacità di scrivere narrativa, inizialmente per intrattenimento. Il primo titolo della saga Impero. La spada e l’onore ha riposato per dieci anni nella memoria dei computer, fino a un incontro a Belfast che gli ha cambiato la vita, lo ha spinto a riscrivere il libro e a cercare di pubblicarlo. Gli piace ascoltare musica, leggere (soprattutto negli spostamenti in aereo) e cercare su Internet qualsiasi cosa che parli di automobili.
Il volume che abbiamo sottomano L’impero. La vendetta del gladiatore, il più recente della dozzina edita, si apre con una mappa del centro dell’Urbe nel 192 dopo Cristo e si chiude con una rappresentazione grafica ad albero della catena di comando dell’esercito imperiale di Roma e della fanteria ausiliaria, alla fine del II secolo dell’era cristiana. Roma è la capitale dove Marco Valerio Aquila sta tornando, spinto dal desiderio di vendetta-giustizia che lo anima da una vita.
Le legioni sono le unità di base delle armate romane, in cui il nobile fuggitivo è cresciuto e ha fatto carriera, scalando gradi e comandi sotto l’alias Marco Tribulo Corvo, da quando si è sottratto giovanissimo al destino mortale dell’intera famiglia, a causa dell’avidità di potere e patrimoni del crudele imperatore.
Il senatore Appio Aquila è stato sterminato con la sua gens per una falsa accusa di tradimento. Tutti eliminati, anche i più piccoli. Si è salvato soltanto Marco, centurione nella Guardia Pretoriana, per la lungimiranza del padre, che gli aveva procurato anche un’opportuna missione all’estero. Combatte con due spade contemporaneamente (è un dimacherio) e comanda un reparto ausiliario di guerrieri germanici Tungri, impegnato in Britannia, nei Balcani, in Egitto e Medio Oriente. Lo aiutano a sventare le minacce dei sicari dell’imperatore, che ha scoperto la sua identità e teme il progetto di rivincita.
Esperto militare, Anthony Riches regala in appendice un’utile lezione sull’esercito di Roma. Alla fine del II secolo, contava su trenta legioni (la sorte della IX è sempre in dubbio), con 5500 uomini ciascuna di fanteria pesante, per un totale di 165mila, più 360 coorti ausiliarie (di fanteria o cavalleria), che fornivano altri 217mila soldati. Dislocate soprattutto nelle province di confine dell’impero, queste forze svolgevano due compiti: fornire un potente strumento di difesa contro aggressioni esterne e mantenere il dominio romano nei territori assoggettati.
Ogni legione era comandata da un “legato”, un esperto generale di ceto senatorio, designato dall’imperatore. La struttura di comando vedeva al suo fianco sei tribuni, di classe equestre. La compagine militare era articolata in dieci coorti, ognuna composta da diverse centurie di ottanta uomini. Ogni centuria comprendeva dieci piccole unità di otto uomini, che condividevano nell’accampamento la stessa tenda contubernium. Nove delle coorti contavano sei centurie con 480 armati, mentre la prestigiosa prima coorte, comandata dal centurione più anziano della legione, era composta da cinque centurie con il doppio degli effettivi e schierava in campo 800 soldati.
Questa organizzazione rendeva la legione un modello di efficienza militare. Impegnava circa cinquemila fanti pesanti ben addestrati, articolati in unità delle dimensioni di un reggimento o di una compagnia, guidate da ufficiali temprati, i centurioni, che raggiungevano quel grado all’apice della carriera di un soldato, con una paga dieci volte superiore. Sebbene la maggior parte dei centurioni provenisse dalla gavetta, dando costante prova della capacità di comando, molti l’ottenevano dall’alto, per favoritismi o per avere terminato il servizio nella guardia pretoriana, molto più breve. Avevano sotto mano una piccola ma efficiente squadra, comandata dall’optio, il loro secondo, munito di un lungo bastone sormontato da una sfera di ottone e posizionato nelle retrovie della centuria durante il combattimento.
In questa dodicesima puntata dell’eccellente historical-fiction di Riches, alcuni delicati passaggi, cruciali e assolutamente non rivelabili, non ci consentono di sfiorare minimamente la trama. Sicché, i potenziali lettori dovranno accontentarsi di questo quasi niente, ma dopo una dozzina di episodi c’è davvero poco da presentare. Leggere per credere.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’impero. La vendetta del gladiatore
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