L’odore salmastro dei fossi. Caccia all’uomo per il commissario Botteghi
- Autore: Diego Collaveri
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
Livorno - Il commissario di polizia Mario Botteghi si alza dall’asfalto umido della notte, riprendendo lentamente i sensi. Davanti a lui, nel buio del parcheggio dietro la chiesa diroccata nel centro storico, c’è la sua pistola ancora fumante. Poco più in là un cadavere. Qualcuno è riuscito a incastrarlo per bene. L’investigatore privato Cecchi, ex poliziotto e suo partner di un tempo, l’aveva messo in guardia nei confronti di quel maledetto politico corrotto, con cui si era già scontrato, ma non si sarebbe mai aspettato che quel bastardo fosse disposto ad arrivare a tanto pur di distruggerlo. Inutile attendere i rinforzi, col suo passato nessuno sarebbe stato disposto a credergli. L’unica possibilità ora è fuggire e nascondersi nei vicoli scuri della città che dorme, per trovare la soluzione a quella schifosa indagine legata al traffico di clandestini, in cui si era ritrovato invischiato due sere prima, quando era stato ritrovato il cadavere di un infiltrato dell’ufficio immigrazione, nel rogo del ristorante cinese nella zona adiacente al porto industriale.
L’odore salmastro dei fossi. Caccia all’uomo per il commissario Botteghi, edito da Fratelli Frilli Editori, è davvero un libro che mi ha lasciata senza fiato. Conoscevo già l’autore Diego Collaveri e lo consideravo una sicurezza, ma devo ammettere che questa volta è riuscito davvero a sorprendermi.
Come si può evincere dalla sinossi, quando si comincia la lettura ci si trova già parecchio in là con la storia; mediante la tecnica del flashback, ripercorriamo tutte le vicende che hanno condotto lo sfortunato commissario Botteghi fino al momento di cui sopra, venendo letteralmente ingoiati dal susseguirsi della trama. Il ritmo è irrefrenabile, tanto che non sono riuscita a smettere di leggerlo fino alla fine (le 4 di notte), con immensa soddisfazione di una conclusione davvero, davvero, inaspettata. Ho amato la città di Livorno, che mi riprometto di visitare presto, che all’interno della narraziona diventa vero e proprio personaggio animato; sono curiosissima di andarci per vedere se ritrovo lo stesso sapore che ha saputo imprimergli l’autore. Lo stile di Collaveri è ormai una garanzia, qui davvero impreziosito dal cullare i suoi personaggi all’interno di un contesto cittadino che si percepisce amare molto, anche se non risparmia di accentuarne i lati oscuri e le mancanze. La trama è davvero ricca di personaggi perfettamente delineati; non mi sentirei di indicarne qualcuno di secondo piano o che mi ha dato la sensazione di avere meno valore, perché Collaveri riesce con poche parole a caratterizzare anche le figure comprimarie con pennellate che restano indelebili. Il protagonista poi, il commissario Mario Botteghi, è davvero un personaggio dalle mille sfaccettature e tutte interessanti; attraverso la narrazione in prima persona (tecnica in cui Collaveri fa sentire la sua esperienza) ci immergiamo completamente nelle sue sensazioni, nei suoi tormenti, nei suoi dubbi, e non si riesce a non percepire il vibrare della sua anima. In alcuni punti la sua umanità, in merito alla propria famiglia, è davvero qualcosa di palpabile. Un’opera davvero degna di molte lodi, a partire dal titolo che ho trovato davvero accattivante, all’immagine di copertina che rispecchia in pieno il senso del libro, alla storia sempre in bilico tra giallo e noir che mi ha davvero completamente rapita. Complimenti davvero e... dovete assolutamente leggerlo.
L'odore salmastro dei Fossi: Caccia all'uomo per il commissario Botteghi
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