L’uomo del sogno
- Autore: Marina Marazza
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
L’uomo del sogno. Da Troia a Mozia, l’avventura siciliana dell’archeologo più famoso di tutti i tempi (Solferino Libri 2022, collana “Junior”) di Marina Migliavacca Marazza, giornalista e scrittrice, rievoca un episodio della avventurosa vita di Heinrich Schliemann (Neubukow, 6 gennaio 1822 – Napoli, 26 dicembre 1890).
“Talento vuol dire energia e perseveranza. Tutto qui!”
È racchiuso in questa frase, esergo del volume, il carattere di Heinrich Schliemann, celebre archeologo tedesco, scopritore della civiltà micenea, del quale quest’anno si celebra il bicentenario della nascita. Da bambino apprese l’amore per le civiltà passate leggendo i versi dei poemi omerici che descrivevano le gesta degli eroi antichi della leggendaria città di Troia, fino ad allora ritenuta dagli studiosi solo frutto della fantasia.
Il 2021 è stato l’anno di Dante, e Marina Migliavacca Marazza ha pubblicato La moglie di Dante (Solferino 2021). Il 2022 appena iniziato, invece, è l’anno archeologico per eccellenza, con quattro grandi anniversari a tema: 200 anni dalla decifrazione dei geroglifici della stele di Rosetta, 100 anni dal rinvenimento della tomba di Tutankhamon, 150 anni dalla scoperta di Troia; il quarto, già citato, è il bicentenario della nascita di Schliemann.
Troia, antica città dell’Asia Minore posta all’entrata dell’Ellesponto nella moderna Turchia, fu portata alla luce, là sulla collina di Hissarlik, da Heinrich Schliemann, l’avventuriero tedesco che ha ispirato perfino la figura di Indiana Jones. Ed è a Schliemann che ora l’autrice volge la sua attenzione, raccontando ai lettori più giovani l’avventura siciliana dell’archeologo più famoso di tutti i tempi.
Basandosi sui diari autografi di scavo di Schliemann in Italia, Marina Migliavacca Marazza torna all’ottobre del 1875, quando, reduce dal grande successo di aver riportato alla luce Troia o Ilio, la città omerica, l’archeologo giunge in Sicilia per svolgere ricerche archeologiche a Mozia, antica città fenicia sita sull’isola di San Pantaleo, vicino a Marsala, dove Garibaldi sbarcò con i Mille l’11 maggio 1860. I siciliani stanno vivendo un momento di transizione, non sono più sotto il re Francesco II di Borbone, ma sono passati con l’Unità d’Italia sotto il re Vittorio Emanuele II di Savoia. In questo meraviglioso angolo di Sicilia, “Il cacciatore di tesori” o il “Tedesco”, come viene soprannominato subito dagli abitanti del luogo, incontra il giovane Saro, che lavora come salinaro ma vorrebbe diventare maestro d’ascia come era stato il padre.
Romanzo di formazione incastonato all’interno di una perfetta ricostruzione storica, il libro è tutto incentrato nel rapporto che si instaura tra l’archeologo e il giovane sfiduciato in cerca di se stesso e di un futuro migliore. Heinrich Schliemann e Saro, entrambi orfani, con padri alcolizzati e da loro disprezzati e maltrattati. Ma se “l’uomo del sogno” è riuscito a realizzare i suoi obiettivi, anche Saro potrà trovare la forza di seguire il suo destino e di praticare il suo talento.
“Nessuno mi ha regalato niente e quello che ho me lo sono guadagnato. Quello che sono diventato lo devo solo a me stesso”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’uomo del sogno
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