La spia perfetta di John le Carrè

La vita di una spia perfetta, le sue emozioni, le sue debolezze e soprattutto i suoi segreti. L’incredibile vicenda di Magnus Pym, agente segreto britannico, ci viene descritta da Le Carrè, esperto del genere, mettendo in luce tutti gli aspetti più suggestivi ma anche più inquietanti.

Un uomo addestrato può rimanere immerso per tutta la vita in segreti di importanza internazionale? Può vivere la vita quotidiana con la famiglia in assoluta naturalezza portando avanti anche un’altra vita fatta di compromessi, tradimenti e violenza? E soprattutto può avere anche una terza vita da doppiogiochista servendo anche il nemico?

Lo scrittore britannico ci presenta tutte le sfaccettature della vita di una spia perfetta. Una vita fatta a strati apparentemente scollegati tra loro. Una doppia vita, una terza vita, forse anche di più! Può Magnus rimanere indifferente ed insensibile a tutto questo? E’ un semplice diplomatico, un agente britannico o un uomo al servizio delle potenze dell’Est europeo? Un’ incredibile sequenza di interrogativi che appassioneranno il lettore fino all’epilogo! Un libro per certi versi “difficile” che costringerà il lettore ad una concentrazione oltre la norma per seguire le intrigate ed intriganti vicende di un uomo dalle varie personalità. Un romanzo in cui l’esame introspettivo della coscienza di Pym diventa l’indiscutibile protagonista.
La vita apparentemente normale e semplice di un diplomatico inglese che vive a Vienna, viene sconvolta dalla morte del padre. A quel punto l’uomo sparisce e i servizi segreti del mondo intero si mettono alla spasmodica ricerca della spia perfetta! Si intervallano capitoli in cui Magnus ricorda la gioventù, la figura dominante e poco edificante del padre ed i primi passi verso quel mondo misterioso rappresentato dai servizi segreti, ad altri capitoli in cui l’uomo sfugge alle spie sguinzagliate dai suoi due mentori, l’uno di scuola britannica, l’altro di scuola sovietica. E qui sarà veramente incredibile per il lettore capire come la mente umana possa avere due padroni, come Magnus possa aver condotto una vita parallela quasi fosse una persona divisa in due! Ma per chi lavorava effettivamente Pym? Lo si scoprirà alla fine del libro. Forse per tutte e due le potenze. Forse il suo incredibile addestramento lo ha portato a servire inconsciamente i due blocchi contrapposti. Ma era veramente così insensibile? Era veramente in grado di controllare tutte le emozioni e i sentimenti o piuttosto ha sofferto tutta la vita senza esternare le sue incredibili angosce fino al drammatico ed inaspettato epilogo?