La taverna degli assassini
- Autore: Marcello Simoni
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2023
Credo si sia divertito Marcello Simoni, prolifico autore di gialli storici ambientati per lo più nel Medioevo oscuro, a raccontarci in questo nuovo romanzo, La taverna degli assassini (Newton Compton, 2023), una storia italiana ambientata nel Granducato di Toscana nel 1793.
La Rivoluzione francese è nel suo momento più cruento, il Terrore ha già ghigliottinato migliaia di aristocratici, cominciando da re Luigi XVI e sua moglie Maria Antonietta, e in Europa si teme che le idee dei rivoluzionari francesi possano espandersi e infettare anche altri stati.
Nel castello del barone Leonberto Calendimarca, un maniero costruito sulle fondamenta di un’antica abbazia monastica, ricco di enormi filari di vite che producono vini di gran qualità, giungono il Maestro Vitale Federici, e il suo giovane discepolo Bernardo, erede di una nobile casata, i “Della Vipera”: una coppia che ricorda i due personaggi creati da Umberto Eco, Guglielmo da Baskerville e Adso da Melk.
I due sono stati convocati dal barone per trovare il colpevole di un strano delitto avvenuto nelle vigne, dove un cadavere, avvinto a un filare, è stato trovato dal fattore, identificato come il contabile ed esportatore dei vini prodotti dal castello, un certo Mastro Villafranchi.
Inutile dire quanto sia ingarbugliata la trama, che conduce i lettori nei cunicoli del castello, attraverso cantine, torri, passaggi segreti , dove si aggirano ombre misteriose. Il tentativo di avvelenare con un bicchiere di vino rosso, Vitale Federici appena arrivato al castello, innesca una serie di misteriosi delitti che i susseguono come i misteri di cui Marcello Simoni sa tenere perfettamente il ritmo e la suspense. La mescolanza tra verità storica e fantasia è una caratteristica vincente del romanzo: ama bere il vino l’incorruttibile Maximilien Robespierre?
Che ruolo svolge la moglie del padrone di casa, la baronessa Augusta Cornelia, ingioiellata e imparruccata, perfetta incarnazione dell’Ancien Régime in declino?
E il physicus, esperto in veleni e medico di corte, Morieno, che parte ha avuto negli avvelenamenti? Il personale al servizio del Barone, la bella bambinaia Lucrezia, la governante Gertrude, il bottigliere Jacopo, sono coinvolti nelle morti che si susseguono?
Nella taverna che dà il titolo al libro, poco lontana dal castello, chi sono gli avventori minacciosi in tricorno e mantello scuro? Il tono di Marcello Simoni nel raccontare questa intricata vicenda è un po’ serio, un po’ ironico: i personaggi infatti sono piuttosto delle macchiette, a partire dal barone Leonberto, che non si accorge di quanto sta avvenendo sotto i suoi stessi occhi, tutto concentrato nella cura della sua collezione di etichette rare.
La casa editrice Newton Compton ha scelto una veste grafica speciale per questo libro: pagine nere, una copertina ricca di simboli araldici, illustrazioni con efficaci disegni dello stesso autore, e una bibliografia che riferisce sulla veridicità della parte enologica della storia. Citazioni di Voltaire, da La Repubblica di Platone, di Horace Walpole, ci ricordano che Simoni scherza con la cultura, cita, ricorda, è del resto “l’unico legittimo erede di Umberto Eco”.
La taverna degli assassini. Un’indagine di Vitale Federici
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