Le lacrime del Lago Tai
- Autore: Qiu Xiaolong
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2013
«Ci sono cose che un uomo farà e cose che un uomo non farà».
La frase di Confucio, utilizzata in un recente romanzo, descrive più di una caratteristica di Qiu Xiaolong, uno dei pochi giallisti cinesi che scrive in inglese, è pubblicato anche in Cina e vive negli Usa.
«…. Un poeta della dinastia Tang diceva che non puoi vedere il vero volto della montagna Lu, perché tu sei nella montagna».
Nato a Shanghai nel 1953, Qiu ha studiato a Pechino e negli Stati Uniti. Durante le proteste di Tian’anmen nel 1989 si trovava negli Usa. Come volontario aiutò gli studenti cinesi cucinando e vendendo involtini primavera fuori dall’università. Il governo lo scoprì, la polizia andò a casa della sua famiglia e la minacciò.
«Quando sentii una radio cinese fare il mio nome come fiancheggiatore degli studenti rimasi sconvolto e non tornai in Cina fino al 1995».
Tornato a Shanghai ha trovato un paese diverso e ha deciso di raccontarlo: in inglese e attraverso dei gialli ambientati tra passato non troppo remoto e presente sfavillante cinese.
Qiu Xiaolong vive a St Louis, la città di T.S. Eliot, la sua grande passione. Come il protagonista dei suoi romanzi, anche Qiu Xiaolong è traduttore. Oltre al poeta di St. Louis ha tradotto anche Montale, che a sua volta tradusse Eliot in italiano, in cinese.
(dall’intervista di Simone Pieranni a Qui Xialong del 19 LUGLIO 2009, pubblicata sul sito CHINA FILES.
“Le lacrime del Lago Tai” (Marsilio, 2013) è il settimo romanzo di Qiu Xiaolong che ha per protagonista l’ispettore e poeta Chen.
Questa volta l’azione non si svolge a Shanghai; Chen deve andare in vacanza per una settimana in un lussuoso centro per alti quadri di partito a Wuxi, a un’ora di treno da Shanghai, presso lo splendido Lago Tai, dalle acque cristalline. Così ha deciso il suo mentore e estimatore Zhao, l’ex primo segretario del Comitato centrale di disciplina del partito, influentissimo anche se in pensione.
Andare in vacanza per obbedienza mal si concilia con lo spirito di Chen, che raramente va in vacanza anche solo per puro piacere. Però a poco a poco si rilassa; è addirittura soddisfatto di sentirsi anonimo: può essere solo un poeta, senza essere riconosciuto.
Ben presto il lago, la città, le persone si rivelano diverse da come le conosceva da ragazzo: il lago è totalmente inquinato dagli scarichi delle fabbriche, le persone sono piene di segreti e si riveleranno diverse da come appaiono.
Chen, ed è raro che gli capiti, si innamora di Shanshan, una splendida ingegnere che incontra in un malmesso ristorantino vicino al lago, ormai carico di scorie e batteri.
Un poeta innamorato è per una donna irresistibile.
Il lettore si perde nel libro, leggendo le parole rare e preziose che Chen sa usare e si cambia modo di leggere: siamo abituati a gialli a sfondo politico, dove certo le poesie di Chen allargano il cuore, ma in questo romanzo anche la poesia “civica” è carica di passione amorosa.
Però, anche a Wuxi, Chen deve fare i conti con un omicidio e, per giunta, deve indagare in incognito per non essere invadente nei confronti della polizia locale.
E’ un giallo poetico, è un libro in cui la poesia si può leggere nel testo, senza fastidio, perché strettamente legata alla trama.
Tutti i libri di Qiu Xiaolong offrono al lettore il dono particolare di poter godere di poesie, che nascono da suggestioni della vita quotidiana, o provengono da mondi antichi dove i mito era fatto quotidiano.
Ancora una volta un romanzo pieno di suspense e di bellezza.
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