Non si uccide il primo che passa. L’estate rovente di Contrera
- Autore: Christian Frascella
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2023
In una torrida Torino estiva, un investigatore privato così al verde da non avere un ufficio, un’auto, una segretaria, persino senza una casa, è alle prese con la sua quinta indagine in Non si uccide il primo che passa. L’estate rovente di Contrera (Einaudi, 2023).
È facile riconoscerlo: si tratta di Contrera, l’irriverente personaggio creato da Christian Frascella, che, un po’ per il compenso, un po’ perché è la sorella Paola a chiederglielo per conto dell’amica Giulia, accetta di verificare se il suo compagno, tale Enzo Marsala, ha una storia con un’altra.
Non c’è stata nessuna situazione particolare: ultimamente torna a casa tardi dal lavoro con la scusa degli straordinari - che però non fa - è cambiato, si arrabbia spesso, la scrolla di dosso quando lei lo cerca, non guardano più la televisione insieme… E poi c’è la macchia di rossetto su una camicia, causata, secondo lui, dall’abbraccio di una segretaria alla festa per un pensionamento.
È un lavoro facile. Basterà pedinarlo per avere conferma di ciò che a Contrera sembra già fin troppo evidente:
Hai capito l’amico. Scopa in giro ed è un’ottima tuta blu. Più figa e più soldi, avrà l’autostima a mille. Per quello non riesce a trattenere le risatine. A occhio e croce sta per darle il benservito, a Giulia.
Così, la sera, Contrera si ritrova con l’amica Giorgia - da ragazzini lui la prendeva in giro e la umiliava con frasi razziste per il colore della pelle, e lei, quando si sono rivisti un annetto prima, gli ha rotto un braccio con una mossa di Krav Maga - ad aspettare Marsala fuori dalla fabbrica per poi seguirlo.
La sua auto, però, si ferma vicino a un marciapiede dove ci sono due donne e, dopo aver caricato la nera vestita di rosso, riprende la marcia e si infila in una piazzola buia tra due arbusti.
Se il segreto di questo Enzo sono le scopate dopo il turno in fabbrica, il lavoro del detective è praticamente finito.
Eppure sembra tutto così scontato, così banalmente prevedibile, drammaticamente facile.
La discussione fra Contrera e Giorgia per via dei rispettivi lavori viene bruscamente interrotta da due spari. Non a loro, ma alla macchina del Marsala, che viene ucciso sotto i lori occhi.
Ancora una volta, ai guai familiari — i rapporti con la ribelle figlia Valentina, con la ex moglie Anna, caduta in depressione dopo la perdita del figlio che aspettava, e con il cognato Ermanno, che è riuscito sì a cacciarlo di casa ma non può accettare la sua nuova sistemazione, un camper malridotto parcheggiato proprio davanti alla sua abitazione — si aggiungono quelli dovuti al consumo di alcol e alle difficoltà a rapportarsi con l’autorità e i suoi rappresentanti, in generale, con la maggior parte delle persone che incontra.
Il nostro antieroe è un perdente, non sembra avere alcuna possibilità di redenzione: fallisce miseramente anche quando ritrova bambine rapite, individua l’assassino di un bidello o si fa quasi uccidere in diretta streaming, persino quando si butta in uno spassoso inseguimento con il camper sgangherato…
Perché allora si ostina a fare l’investigatore privato? Che cosa deve dimostrare a se stesso e agli altri? Perché non vuole adattarsi alla concretezza del mondo reale?
Oltre alla trama, che da sola vale la lettura di questo romanzo, è lo stile, sono le trovate linguistiche e i dialoghi a catturarci: divertente e impertinente, Contrera mette in scena e distrugge tutti i cliché di genere.
Spesso ci fa sorridere e, nello stesso tempo, ci avvilisce, in un modo poeticamente stravagante. Il suo tono, caratterizzato solo in apparenza da un facile umorismo, nasconde in realtà uno sguardo disilluso sulle assurdità del nostro mondo.
Non si uccide il primo che passa. L’estate rovente di Contrera
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