Per l’onore di Roma
- Autore: Simon Scarrow
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2022
Meglio disporre di una spada, che non averla al momento del bisogno. Gli dei che vegliano sull’Urbe sanno bene quanto servano le armi ad ogni romano in Britannia, nel 59 dopo Cristo. Basta dire che a quell’epoca, nel territorio sudorientale della grande isola, resa provincia dell’Impero da un quindicennio, sono ancora vivi e vegeti Prasutago (non per molto, comunque) e soprattutto Boudicca, re e consorte alla guida degli Iceni. Qualcosa vorranno dire la tribù celtica e quei due nomi, per chi conosce la storia antica e chi apprezza la narrativa in costume.
Del resto, antecedenti specifici dello sbarco sulle coste britanne sono abbondanti nei diciannove romanzi di Simon Scarrow che hanno preceduto questo ventesimo della Eagles of the Empire Series, Per l’onore di Roma, novità per le edizioni romane Newton Compton (ottobre 2022, 380 pagine) che vantano l’intera collezione delle Aquile dell’Impero (venti titoli in Italia, dal maggio 2009).
Tenete a mente questi nomi: Lucio Cornelio Macrone, centurione (in pensione?), Quinto Licinio Catone, prefetto delle legioni e Simon Scarrow, da Lagos (Nigeria) ma residente nella contea del Norfolk. Sono i protagonisti e l’autore della saga, tanto lunga e fortunata per uno scrittore che vale 5milioni di copie, come strillato in copertina.
Scrivere di storia è una passione fin dalla tenera età, trascorsa in viaggio per il mondo con i genitori. L’ha coniugata con l’insegnamento, prima di diventare un narratore a tempo pieno. I suoi eroi romani Catone e Macrone hanno debuttato nel 2000 con Under the Eagle, apparso in Italia per secondo, Sotto l’aquila di Roma nell’ottobre 2009, dopo Il centurione (ottavo invece nelle uscite in inglese). Oltre a saghe e romanzi peplum, alcuni firmati in coppia con altri narratori, ha scritto anche la quadrilogia napoleonica Revolution saga e bestseller ambientati in epoche diverse dall’età romana.
In questo ventesimo titolo degli eroi legionari, si sta realizzando il sogno di Macrone di tornare in Britannia, alla fine dell’onorevole carriera nell’esercito. Sul pigro battello commerciale che risale il fiume Tamesis, l’ex ufficiale pretoriano e la sua Petronella stanno raggiungendo l’abitato di Londinium. È stato congedato quasi due anni prima. Erano partiti subito per la Britannia, restando bloccati a Massilia per diversi mesi, perchè lei si era ammalata. Ora l’ex centurione è ansioso di completare il viaggio, anche se hanno dovuto muoversi in pieno inverno, per raggiungere l’appezzamento di terra presso la colonia militare di Camulodunum, meritato oltre al generoso compenso per gli anni di servizio.
Il paesaggio circostante non solleva particolari entusiasmi: fango, canne, alberi spogli, montagnole brulle.
E noi abbiamo rinunciato a una vita confortevole a Roma per questo?
chiede la moglie, sicura di sé come sempre, oltre che robusta e poco più bassa del marito. Macrone rassicura la moglie che in estate il paesaggio è diverso. Terreni coltivati, foreste piene di selvaggina. Intense rotte commerciali trasferiscono materiali e cibo dal resto dell’impero. Tutto cresce. Da semplice stazione commerciale, Londinium è diventata in pochi anni una città e lui è proprietario per metà di una locanda, Cane e Cervo, affidata alla gestione della madre.
Tuttavia, non c’è tranquilla vita da pensionato che tenga, nella selvaggia terra britanna e già sul fiume, visto l’abbordaggio notturno dei pirati a stento respinto dallo scarno equipaggio, sotto la guida di Macrone e con il contributo di Petronella.
Nessun avversario è però più temibile di mamma Porzia, abituata a tenere testa a uomini ubriachi e alle bande di delinquenti che taglieggiano i commercianti. Proprio così: “mafie” e “pizzo” già da allora, ma le autorità militari pensano solo a combattere le tribù, per la gloria. I grattacapi a causa dell’ostilità aperta o latente dei nativi sono evidenti in Britannia. In quella situazione, un ex legionario non può considerarsi congedato definitivamente.
Serve ogni soldato per rafforzare i ranghi. L’ambizioso governatore Svetonio Paolino sta muovendo un esercito per affrontare le tribù sulle montagne, fanatizzate dai druidi. Delle quattro legioni di stanza nell’isola, tre sono sotto organico e si stenta ad addestrare le reclute in arrivo dalla Gallia. Ai veterani di Camulodunum è stato chiesto di arruolarsi di nuovo sotto le aquile e degli oltre duemila residenti, più di cinquecento hanno risposto alla chiamata. L’evidente mobilitazione romana non sfugge ai Trinovanti e agli Iceni più aggressivi, che popolano la regione. Ma si muoveranno all’attacco o preferiranno tenersi lontani dai guai?
Si combatte da quindici anni. Il costo in argento e vite umane sta dissanguando casse e reparti. C’è chi dice che farebbero meglio ad abbandonare la provincia. Altri che non avrebbero dovuto nemmeno invaderla. Macrone non è tra quelli: Roma ha conquistato la Britannia nel modo più difficile, non se la lascerà sfuggire tra le dita. Nell’esercito si dice che se vuoi qualcosa, te la devi sudare.
A lui, del resto, nessuno farà sconti: bande di criminali cercano di assicurarsi il controllo di Londinium, esercitando prepotenze e terrorizzando. Si dovrà combattere, come sul campo... ma sta per arrivare Catone e mica è poco.
Non importa se le strade si tingeranno di sangue, l’onore di Roma va tenuto alto. Però, non dimenticate Boudicca.
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