Serotonina
- Autore: Michel Houellebecq
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: La nave di Teseo
- Anno di pubblicazione: 2019
Atteso da tempo "Serotonina" è il nuovo libro dello scrittore francese Michel Houellebecq, che ha il raro dono di una scrittura "piena", dove c’è posto per la malinconia, ma anche per un particolare tipo di umorismo.
Flaurent-Claude Labrouste è un quarantaseienne funzionario del Ministero dell’Agricoltura, ammalato di una forte depressione, che lo lascia a letto senza desideri, nemmeno quello di farsi una doccia. Uno psichiatra gli consiglia il Captorix, che ha come controindicazione l’assenza di stimoli sessuali. L’umore dell’uomo migliora di poco, ma si ritrova del tutto impotente. I suoi ricordi sono di un medio libertino, che ha avute delle storie con donne diverse tra loro, come la giovane Camille o l’ultima in ordine temporale, Yuzu. Yuzu, giapponese, è completamente assorbita dal lusso e dalle comodità.
Il racconto crudo di Flaurent ci restituisce una donna amorale e ninfomane, ma è difficile per chi scrive rendere appieno una lingua meravigliosa come quella di Houellebecq, in bilico tra saggio e romanzo.
L’uomo si rintana nell’hotel Mercure, dove fuma, beve con il televisore sempre acceso. Un albergo senza pretese, ma uno dei pochi che ancora hanno stanze dove si può continuare a fumare (straziante una conversazione con la receptionist che ammette che anche loro stanno trasformando tutte le stanze per non fumatori).
L’uomo sente di dover lasciare Parigi e il suo lavoro per andare verso l’unico amico di vecchia data che ha: Aymeric. Aymeric vive in Normandia, in una sorta di castello, è invecchiato, ma continua a fumare spinelli e a fare la vita da studente fuori corso.
In realtà è un ricco agricoltore che possiede mucche, ettari di terra e si sveglia alle cinque del mattino, ma sembra tutto inutile: la globalizzazione fa arrivare i prodotti dall’Argentina e dal Messico.
Come funzionario agricolo Flaurent sa che i prodotti della Francia non trovano un mercato adeguato, ma non vuole portare le sue conclusioni pessimiste a Aymeric, che sta vivendo male il suo divorzio da sua moglie Cecile.
Il periodo che trascorre dall’amico è l’unico periodo di Flaurent abbastanza buono, impara anche a sparare. Quando lascia l’amico è per andare da Camille e proporle una nuova vita.
E il Captorix, l’antidepressivo? Questa ultima fase del romanzo è sorprendente.
Disperato, elegiaco e crudele: è con questi tre aggettivi che consiglierei a un amico il bel libro di Michel Houellebecq. “Serotonina” è un romanzo immenso, irritante, imprudente, per me migliore rispetto a "La Carta e il territorio".
Sérotonine
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