Stirpe di uomini di Wilbur Smith

Il secondo romanzo della saga dei Ballantyne segue “Quando vola il falco” e riprende le vicende del maggiore Morris “Zouga” Ballantyne, già protagonista nel primo episodio. Wilbur Smith dedica il libro alla moglie Danielle.

"Stirpe di uomini" un romanzo affascinante che raccoglie l’intero mondo della colonizzazione del continente nero ed in particolare del Sudafrica. Vengono riportate vicende storiche e politiche in modo dettagliato e documentato oltre ad aneddoti curiosi relativi a grandi personaggi storici come Cecil Rhodes e il re dei matabele Logenbula. Viene descritta la guerra tra inglesi e matabele per il predominio di un territorio che i primi ritengono ricchissimo per i giacimenti di diamanti ed i secondi lo considerano, giustamente, la loro casa da migliaia di anni.

Le terribili profezie della sacerdotessa matabele “Umlino” sono il filo conduttore del romanzo e Smith prova a darci addirittura una prova della loro veridicità storica nelle ultime pagine. L’immagine simbolo del libro è certamente la “ferita” inferta dall’uomo a quelle terre, il baratro, la voragine che i bianchi hanno aperto a Kimberley alla ricerca dei diamanti.

Nelle prime pagine del libro Smith ci descrive in modo scientifico e suggestivo il ciclo millenario della creazione di un singolo diamante e già da questo il lettore è portato a leggere d’un fiato tutte le cinquecentonovantaquattro pagine immergendosi in un mondo d’avventura e di sogno. Avventura che dapprima investe il coraggioso maggiore ma poi soprattutto il figlio Ralph che diventa uomo cammin facendo. Impara a lottare, a combattere, ad amare ed a giudicare. Nella vastissima vicenda trovano spazio anche le gesta di altri componenti della famiglia coma la stessa sorella di Zouga, Robyn, che continua l’esperienza missionaria tra gli indigeni. La donna rimane indecisa e turbata tra l’amore sincero per Clinton e quello passionale per Mungo. Oppure la vita di Jordan Ballantyne, così diversa da quella di Raplh ma al tempo stesso piena e ricca. Verrà assunto nientemeno che da Cecil Rhodes e ne seguirà passo dopo passo tutte le vicende che caratterizzarono la parte meridionale del continente in quegli epici periodi. Non manca di certo la descrizione meticolosa ed appassionata della natura africana che rimane senza dubbio il vero cavallo di battaglia di Wilbur Smith. Veniamo quindi a conoscere piante ed animali così lontani da noi ma che il grande scrittore ci fa sentire così vicini.

Un libro da non perdere, un classico della storia dell’Africa, del suo mondo, della sua gente, delle sue usanze!