Un conto aperto con il passato di Luigi Guicciardi

Luigi Guicciardi torna con la sua famosa creatura di carta: il commissario De Cataldo in Un conto aperto con il passato, edito da Damster nel 2020. Un romanzo giallo avvincente e ben delineato.

Il libro inizia con il ritrovamento di uno scheletro sepolto in una vecchia fabbrica abbandonata a Modena. L’antropologo sostiene che il cadavere sia quello di un giovane tra i 18 e i 22 anni. Scavando in un passato non troppo lontano si viene a sapere che in quel luogo si riunivano giovani bikers. Che costui sia qualcuno che aveva forse a che fare con loro? Il commissario De Cataldo si interroga e i suoi modi sono, sicuramente, particolari:

“Pare quasi troppo gentile per essere un poliziotto; pone le domande con voce troppo dolce. E ha modi rassicuranti: lo si prenderebbe facilmente per un medico.”

Non è ancora giunto a una soluzione che deve occuparsi di un altro importante omicidio: viene, infatti, freddato nella sua casa un importante dirigente di una casa farmaceutica denominata Delta. La moglie si trovava a un convegno lontano, quindi chi ha voluto questa morte? Forse ha a che fare con i disordini sindacali che stanno avvelenando l’atmosfera? Giungere alla verità non sarà facile per il nostro commissario, che si fa forza sui suoi fondamentali metodi di indagine:

“Cataldo sta assecondando una propria intuizione: una delle tante che gli vengono sempre, nel corso di una indagine. Intuizione, memoria e pazienza, si dice: le tre basi del suo lavoro."

Un conto aperto con il passato è un giallo condotto con abilità da un autore che sa padroneggiare bene la letteratura. Un classico di genere che ha i suoi punti forza nell’indagine che coinvolge vari aspetti tra un passato che fa ancora danni e un presente ricco d’incognite; a cui va aggiunta un’accurata caratterizzazione dei personaggi. Ne risulta una lettura avvincente, ricca di colpi di scena, che trascina il lettore più smaliziato in un vortice sorprendente e di grosso impatto narrativo.