Uomini e animali nel Medioevo. Storie fantastiche e feroci
- Autore: Chiara Frugoni
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: il Mulino
- Anno di pubblicazione: 2018
Mica era come oggi che gli "animali della fattoria" i bimbi li conoscono solo attraverso i libri. Nel Medioevo il rapporto uomo-animali era piuttosto stretto, per non dire che gli uni e gli altri convivevano fianco a fianco, bestie feroci comprese. Viaggiatori e/o semplici viandanti dotati di fantasia se ne inventavano alcune di sana pianta. Delle specie più bizzarre: draghi, grifoni, unicorni, cani dalla forza sovrumana, uccellacci del malaugurio. Uno zoo fantastico che rafforzava una convinzione fobica: la notte del Medioevo era popolata da mostruosità e ibridazioni come nemmeno il più sfrenato film di fantascienza a venire.
Nella “Lettera a un devoto” del 1374 circa, per esempio, Giovanni delle Celle redigeva in questo modo, senza il timore di essere preso per pazzo:
Che per certo sappi e credi come cosa vera quello che io ti dirò: un altro converso ce ne fu che andando una mattina presso d’uno fossato vide un drago terribile bere, e disse che gli pareva che fusse tutto pieno di specchi, per la qual cosa tornò a casa e pe lla paura morì, overo per veleno che ’l dragone gli gittasse.
Ma siccome nel Medioevo si guardava anche al cielo (mai come nel Medioevo si è guardato al cielo), si disquisiva anche se un uomo con la testa di cane meritasse il battesimo, potendo o meno essere considerato figlio di Dio.
Il nuovo excursus storico della professoressa Chiara Frugoni ha un titolo lineare e un sottotitolo d’impatto suggestivo: “Uomini e animali nel Medioevo. Storie fantastiche e feroci” (il Mulino, 2018). È, in effetti, entrambe le cose: un saggio storico dai connotati molto ampi, al contempo lineare e suggestivo. 392 pagine e un corposo corredo di illustrazioni (arazzi, mosaici, miniature, dipinti, sculture, enciclopedie figurate, raccolte di mirabilia), per affrescare la lunga prossimità uomo-animale nel lungo evo di mezzo. Una prossimità creata ab origine, sin da quando cioè, Dio mette a disposizione di Adamo gli animali della Terra, sancendone di fatto il rapporto di subordinazione (gli animali creati per servire l’uomo).
Il guaio, come dicevo - e come dice puntualmente Chiara Frugoni - è che non tutti gli animali erano di razza mite: in un’epoca sprovvista di armi all’altezza delle bestie feroci - gli incontri ravvicinati con i mostri si rivelavano giocoforza forieri di paura (al punto da generare i resoconti fantasiosi e tremebondi di cui sopra). Chiara Frugoni si fa cronista a posteriori di questi incontri e dei rapporti storico-antropologici che ne sono discesi, nel contesto di un’epoca oscillante tra realtà e fantasia, materialità e oscurantismo. "Uomini e animali nel Medioevo" è un volume tanto elegante quanto accurato nei contenuti. Una luminosa idea-regalo per il Natale imminente, ma ovviamente non solo.
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