2012 - L’apocalisse
- Autore: Whitley Strieber
- Genere: Fantasy
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2009
Rassegnatevi: le ipotesi, le congetture, i dibattiti e le discussioni concernenti la prevista fine del mondo sono destinati ad apparire sui settimanali, sui quotidiani ed in TV a scadenze sempre più ravvicinate, almeno fino a che la fatidica data del 21 Dicembre del 2012 non farà parte del passato. Un argomento intrigante e spaventoso come questo, fatalmente, sta già generando ogni sorta di opera editoriale. Molte di queste opere sono a sfondo scientifico e presentano scenari ipotetici più o meno supportati da accurate ricerche. La scienza, però, ha i propri limiti, specialmente quando si tratta di avanzare previsioni piuttosto che analizzare fatti già successi: forse è per questo che molti preferiscono affidarsi alla pura e semplice fantasia, scrivendo piuttosto un romanzo. Cosa che ha fatto Whitley Strieber, già noto come ufologo ed autore di romanzi di fantascienza nonché di saggi.
Le scarne note di copertina e la foto stessa, che mostra la carcassa di una roulotte semidistrutta in uno scenario freddo e metallico, suggerirebbero un romanzo sul genere de "La strada" di Cormac McCarthy: una catastrofe inspiegabile o comunque non analizzata nel testo, una manica di sopravvissuti, una lotta per la vita e per la ricostruzione, se possibile. Niente di tutto questo: i protagonisti del romanzo devono anzi lottare per evitare la distruzione, non della terra ma del genere umano, da parte di una minaccia che viene dall’esterno, addirittura da un mondo parallelo.
Da queste premesse nasce un libro indubbiamente per molti versi affascinante, ma con alcuni limiti, il principale dei quali è proprio questo eccesso di fantascienza di tipo tradizionale, con creature aliene e passaggi verso altre dimensioni. I cultori del genere ne saranno probabilmente soddisfatti, un po’ meno lo saranno coloro che cercano una narrazione più originale e "cerebrale". Un peccato, perché l’inizio del romanzo è avvincente ed intrigante, con il mistero dei monumenti distrutti dal sorgere dal terreno di gigantesche lenti, e con l’alternarsi delle due dimensioni, quella dell’archeologo che si trova davanti alla catastrofe e quella dello scrittore spinto da una forza sconosciuta a digitare la storia di questi sulla tastiera del suo computer. Una volta svelati i nemici, però, il tutto si appiattisce, diventando simile a cento film di fantascienza già visti, e presentando anche scene estremamente cruente e difficili da digerire (astenetevi se siete facilmente impressionabili). Oltre a questo, la presenza di troppi elementi e colpi di scena rende difficile collegare i fatti fra di loro. La lettura si fa via via meno scorrevole, fino a lasciarci il dubbio su quanti siano i mondi paralleli interessati dalla catastrofe (due o tre? Non ne sarei sicura).
C’è però, in questo romanzo, un elemento allo stesso tempo affascinante e terrificante, che costituisce il fulcro di tutta la storia: la distruzione del genere umano avviene tramite il furto delle singole anime, quelle anime che gli uomini si sono dimenticati di usare e spesso anche di avere. E’ indubbiamente una metafora molto forte di un pericolo reale al quale siamo tutti esposti, certamente non per opera di alieni ma di mille condizionamenti negativi e di stili di vita spesso sbagliati. Il finale, comunque, porta un segno molto forte di speranza, nel quale ci si rende conto che forse non tutto il male è venuto per nuocere. E’ un augurio e, se possibile, anche un impegno.
2012 L'apocalisse Whitley Strieber
Amazon.it: 10,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 2012 - L’apocalisse
Lascia il tuo commento
Davvero questo libro mantiene le promesse..
Ho provato una terribile angoscia al pensiero di quei poveri alberi sacrificati per produrre la carta su cui è stampato l’enorme cumulo di idiozie prodotto da Strieber.. e, purtroppo, la carta impiegata non è neanche abbastanza morbida da consentirne un uso più appropriato...
Nella lista dei 10 peggiori mai letti..
Tullio