365D. Trecentosessantacinque giorni da Donna

Curato da Marzia Messina, Sham Hinchey, Claudio Conti

Devo ammettere che in questa recensione risulterò essere un po’ "di parte", ma tra tanti libri, letti e amati, questo ha un posto speciale.
Partiamo dal principio. Marzia Messina, prolifica ideatrice di questa idea, di questo progetto (chiamarlo solo libro sarebbe limitante), ha pensato di creare un libro/calendario dedicato alle donne. Con la collaborazione del fotografo Sham Hinchey e con l’intervento creativo di Claudio Conti, per più di un anno ha accolto, parlato, ascoltato, soprattutto, le confidenze, gli stati d’animo, i timori e nervosismi di tutte coloro che "ci hanno messo la faccia", per farsi portavoce di questo progetto benefico a favore della “Susan G. Komen Italia” (associazione a favore della lotta ai tumori al seno), instaurando con ognuna di esse un rapporto non solo professionale, ma umano (non c’è viso o storia che Marzia e gli altri non ricordino), un vero rapporto di amicizia.

365D è un progetto nato, cresciuto, foraggiato da una serie di realtà che insieme hanno profondamente voluto questo libro, con un’intensità e una volontà forte e duratura, il coworking Backspace Studio.
Scorrendo tutte e 366 le pagine, scorgerete altrettanti volti che parleranno di un episodio che in qualche modo vogliono ricordare e condividere, legato a un giorno, a una data particolare, per coprire un intero anno solare.
Quest’opera racchiude in sé diversi pregi: è un omaggio all’arte della fotografia, ha fini squisitamente sociali e racconta una storia, una storia lunga un anno, 366 giorni, 366 voci, ora allegre, ora tristi, ora giovani, ora antiche, con volti comuni e volti noti (tra di esse scorgerete Maria Grazia Cucinotta, Rosanna Banfi, Franca Fendi, Lella Costa, Erminia Manfredi, solo per citarne alcune).

La naturalezza delle fotografie è un messaggio di accettazione di se stessi, in controcorrente con questa società ipertrofica dell’immagine costruita, un monito a vedere e imparare che ogni donna è bella, anche in età matura, perché ogni viso ha una storia da raccontare, ogni ruga rappresenta esperienza e quindi bellezza, e quindi sapienza.
Da questo volume, introdotto da una bella prefazione di Concita De Gregorio, sono scaturite anche quattro mostre fotografiche, dalla Centrale Montemartini a Roma, a Spazio Forma a Milano, all’Icebox Gallery nel Minnesota in America, all’evento dell’8 Marzo a Backspace Studio.

Qui la parola sussurra e non spinge, accarezza e non graffia, ma l’unione di tanti sussurri si trasforma in un unico grido, quello dalla parte delle Donne, di tutte, delle Donne con la D maiuscola.

Lo consiglio a chi, come me, si è rispecchiata in ogni pagina.

Per chi volesse saperne di più: http://www.365d.it