A casa
- Autore: Toni Morrison
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Frassinelli
- Anno di pubblicazione: 2012
Frank Money, reduce dalla guerra di Corea, è il protagonista del romanzo "A casa" della scrittrice Toni Morrison, premio Nobel per la Letteratura nel 1993. La vicenda ha luogo nell’America degli anni Cinquanta e “casa” è, per Frank, la cittadina di Lotus in Georgia.
“Lotus in Georgia è il posto peggiore nel mondo, peggio di qualsiasi campo di battaglia. Almeno sul campo c’è scopo, emozione, ardimento o qualche probabilità di vincere unita a molte di perdere. La morte è una certezza futura ma la vita è altrettanto sicura. Il problema è che non puoi saperlo in anticipo. A Lotus lo sapevi sì in anticipo perché non c’era nessun futuro, solo lunghi tratti di tempo da ammazzare. Non c’era scopo diverso dal respirare, niente da vincere, niente per cui valesse la pena di sopravvivere. Non fosse stato per i miei due amici, sarei soffocato prima dei dodici anni. Erano loro, insieme alla mia sorellina Cee, a farmi scordare...”
E proprio per l’adorata sorella che il ventiquattrenne Frank fa ritorno nei luoghi dell’infanzia. Lui, giovane di colore, ha già alle spalle la guerra con i suoi tristi ricordi che spesso si tramutano in incubi e che neppure la dolce e amata Lily riesce a cancellare. Tra allucinazioni e reazioni inconsulte, il protagonista finisce anche in manicomio dove viene sedato. Ma, poco dopo, riuscendo ad eludere l’attenzione dei sorveglianti, fugge e, nel frattempo, una lettera lo avverte che in Georgia, terra ove non avrebbe voluto mai fare ritorno, sua sorella sta male e ha bisogno di lui.
Quella breve missiva “Venga subito. Se ritarda, lei morirà” risveglia in Frank antichi sentimenti sopiti. Già la partenza si rivela difficile poiché il protagonista, fuggito dal manicomio, non dispone di nulla. Grazie al reverendo Locke, Frank riesce comunque a partire.
Il tragitto non sarà né breve né facile ma diverrà l’occasione di pensare, di ricordare, di riflettere.
“Quando è nato il bebè partorito sul materasso dello scantinato della chiesa del reverendo Bailey e si è scoperto che era una femmina, mamma l’ha chiamata Ycidra, badando a pronunciare bene tutte e tre le sillabe. Tutti, tranne mamma, la chiamano Cee. Quanto a me, nessun ricordo del genere. Mi hanno chiamato Frank come il fratello di papà. Mio padre si chiama Luther, mia madre Ida. Ma la cosa più assurda è il nostro cognome. Money. Perché noi non avevamo il becco di un quattrino.”
Non è facile la vita di questa famiglia: mamma e papà lavorano e faticano all’infinito per mantenere i figli. Pare la solita storia: i poveri rimangono poveri nonostante i sacrifici e le innumerevoli ore di lavoro mentre i ricchi o almeno i benestanti, come alcuni parenti della famiglia, mantengono una vita agiata ma non la condividono.
Frank, fin da piccolo, si era preso amorevolmente cura della sorellina. Lui era accanto a lei perché mamma e papà dovevano lavorare e Cee rappresentava il suo unico, grande tesoro. Poi crescendo, ecco la scelta di combattere in Corea. Durante il viaggio di ritorno, molti sono i ricordi di quel luogo e di quei momenti. E’ lì che si annida la “pazzia” di Frank che, in realtà, come si vedrà nelle pagine del libro, è il risultato di terribili fatti da lui provocati in guerra, anche se il giovane protagonista mai avrebbe voluto macchiarsi di alcun crimine.
Mentre Frank viaggia, Cee lotta per sopravvivere. Eppure, pochi anni prima, il futuro pareva averle sorriso, dato un po’ più di serenità quando lei aveva ottenuto un lavoro di assistente presso uno studio medico. Ma il dottore si era presto rivelato troppo intraprendente perché della propria assistente aveva fatto una cavia per rischiosi esperimenti in nome dell’eugenetica, ovvero il perfezionamento della specie umana. Ora, in seguito ad essi, Cee è preda di forti febbri ed infezioni. Rischia di morire ma il medico si ostina a non vedere le sue condizioni e forse, in questo, sta la vera “follia” del romanzo. Frank, finalmente, arriva e sottrae Cee a una sorte drammatica. Pian piano, con l’aiuto di altre donne, la giovane recupera la salute e Frank, almeno in parte, la serenità.
“A casa” è un romanzo breve ma intenso: ogni capitolo è introdotto da alcune pagine scritte in corsivo che sono la vera voce del protagonista. Le tematiche della povertà, della guerra, della sofferenza e della catarsi attraverso il viaggio e il ritorno a casa per ritrovare gli affetti familiari rendono questa storia, come altre di Toni Morrison, particolare e di indubbio valore e pregio.
A casa
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