A quattro mani
- Autore: Non disponibile
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
Partecipare alle selezioni per le antologie del sito BraviAutori, da cui nasce “A quattro mani”, è un’esperienza sempre nuova e stimolante, nella quale la creatività dei partecipanti viene risvegliata dalla varietà dei temi e delle impostazioni. Forse, però, la sfida più difficile di tutte è stata quella propostaci con la selezione che ha dato vita a questa antologia: scrittura a più mani, partendo da quattro per arrivare a sei, otto e oltre, con un numero di battute direttamente proporzionale a quello dei componenti del gruppo di autori. Siamo partiti quindi non da un tema specifico, ma da una particolare situazione, del tutto nuova per molti di noi, che avrebbe potuto presentare non pochi rischi, problemi e difficoltà.
Scrivere a quattro (o più) mani implica, innanzitutto, trovare il partner adatto. E sbaglierebbe chi lo individuasse nell’amico con il quale condivide in toto i gusti letterari: al contrario, proprio dall’incontro fra due mondi completamente diversi, se si riesce a non entrare in rotta di collisione, può nascere la scrittura più interessante e varia, con ciascuno dei due autori introdotto dall’altro in contesti che, forse, non si sarebbe mai sognato di poter esplorare. Ci si può certamente far guidare anche dall’amicizia, o ricercare un autore più esperto, o ancora, come è successo a me, individuare in una persona fino a quel momento estranea al mondo della scrittura quella particolare attitudine che rivela, dietro all’apparenza, potenzialità nascoste. Ma questo è solo il primo passo: il lavoro è lungo e difficile. Sì, perché la scrittura a quattro mani non è solo un alternare brani scritti dall’uno e dall’altro: parole, frasi, azioni e sentimenti si devono amalgamare, fondere, mescolare fino a diventare omogenee, come acqua, farina e lievito nell’impasto di un dolce, dove è necessario lo zucchero ma non si può fare a meno di un pizzico di sale. Capita di sbagliare le dosi, o di bruciare la torta, e dovere ricominciare da capo; ma capita anche di sfornare un capolavoro degno di uno chef.
Se i nostri racconti, inseriti nell’antologia “A quattro mani”, siano capolavori, non sta sicuramente a una degli autori dirlo; quello che è certo è che si tratta di sei storie di genere diverso fra di loro, ma tutte affascinanti e capaci di catturare il lettore. Il numero del destino è quella che ha permesso a me e al mio collega David Bergamaschi di essere selezionati per questa antologia: è una storia oscura e complicata, un thriller psicologico almeno nelle intenzioni, nato da un fatto banale e di per se innocuo, capitato a David in palestra.
Crepuscolari sono anche Il Terrore a Vapore di Chiara Masiero e Mauro Cancian, un viaggio in dirigibile con striature steampunk nel finale, e Il solstizio dell’anima di Giuseppe Gallato e Maria Elena Lorefice, che ci trasporta in una Praga cupa e avvolta nel dolore del protagonista. I gruppi totalmente femminili hanno, invece, presentato due esempi di racconto rosa: più vivace e ironico L’amore succede di Stefania Fiorin e Anna Rita Foschini, più ovattato e drammatico Nella città del sole e del mare di Marina Paolucci, Maria Rosaria Spirito e Marina Den Lille Havfrue. Il chiodo e la roccia di Ida Dainese e Alberto Tivoli è invece il percorso interiore di un uomo teso a ritrovare un’amicizia ma, soprattutto, se stesso. Questi sono i sei racconti che presentiamo ai potenziali lettori: forse pochi, ma in realtà non brevissimi, sono il frutto di un lavoro complicato ma portatore di grandi soddisfazioni. E, se vorrete gradirli, ne saremo ancora più orgogliosi.
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