A volte si sogna di Gigliola Cinquetti

“A volte si sogna” (Rizzoli 2023) è l’autobiografia di Gigliola Cinquetti, cantante, attrice e conduttrice televisiva, nata a Verona il 20 dicembre 1947, che ha vinto per due volte il Festival di Sanremo: nel 1964, con Non ho l’età, brano con cui si aggiudicò anche l’Eurovision Song Contest (prima italiana a riuscirci), e nel 1966 con Dio, come ti amo.
Torino, 2022.

Era di nuovo in viaggio. Su un treno Frecciarossa. Per Torino. Un treno che all’incontrario va. Incredibile quanto tempo fosse passato. O quanto lontano fosse quel tempo. E che fosse stata lei, quella ragazza.

Durante il tragitto Gigliola ripensava a quando era uscito il 45 giri che conteneva la sua celebre canzone “Non ho l’età”.
In casa discografica durante il briefing il direttore artistico aveva dichiarato:

La Gigliola è antipatica.

Eppure il disco stava vendendo molto bene e il titolare dell’azienda, il signor Sugar ne era entusiasta. Non male per una ragazzina di soli 16 anni. Inoltre ci si chiedeva chi fossero gli acquirenti: gli adulti, i giovani? I campagnoli o i cittadini?
Sembrava che gli studenti fossero gli unici che contavano. Per sondare i liceali avevano organizzato un ascolto di tutti i pezzi di nuova produzione al teatrino in Galleria del Corso. Duecento studenti del Parini muniti di schede. “Non ho l’età” non era piaciuta. Ma a lei, alla ragazza, avevano mentito senza il minimo scrupolo.
La nuova addetta all’ufficio stampa aveva deciso di organizzare una festa in un locale alla moda per far conoscere meglio ai giornalisti la signorina Cinquetti. Dopo tanti anni l’artista si rendeva conto che di quella canzone non se ne sarebbe mai liberata. La viaggiatrice aveva cominciato a rileggere, mentalmente, tutto il testo come se lo scoprisse per la prima volta.
Non c’erano dubbi che era stato scritto con le migliori intenzioni toccando qualcosa di profondo. Ovvio che si era scatenato un putiferio. Ma, come sempre avviene, le intenzioni degli autori non avevano alcuna importanza. Contava il talento e quei tre, Panzeri, Nisa e Colonnello, ne avevano. Le appariva chiara la linea interpretativa. E non solo quella della canzone che avrebbe cantato al PalaOlimpico di Torino da lì a qualche giorno.

Dal suo primo amore, Tazio, che voleva sposare a 11 anni, passando per le quattro ore settimanali al liceo musicale Evaristo Dall’Abaco, due di pianoforte e due di solfeggio e teoria musicale, in due sessioni, dalle cinque alle sette di sera, arriva la sua prima esibizione sul palcoscenico a 12 anni, e dopo lo straordinario successo della sua partecipazione al Festival di Sanremo del 1964, Gigliola Cinquetti non si è più fermata. Anzi il suo grande talento si è espresso anche in televisione come conduttrice televisiva.

Un sottofondo musicale delle sue belle canzoni, la lettura di piacevoli e sentite pagine per scoprire sentimenti, pensieri e moti d’animo di una donna, che con la sua intensa voce ha ammaliato il pubblico di tutto il mondo incidendo in otto lingue diverse.

Ricordò le parole che il signor Sugar le aveva detto al loro primo incontro:
“Non dimenticare mai che sei diversa da tutte le altre”.