Abbiamo tutti bisogno di un amico fragile di Nicola Vacca

Lo studioso, poeta e critico letterario Nicola Vacca dedica al cantautore Fabrizio De André la plaquette col titolo Abbiamo tutti bisogno di un amico fragile (QED edizioni, 2024).

Si tratta di una raccolta di poesie che accompagnano il cantautore scomparso già da diversi anni. Ma per quanto l’autore voglia restare nell’omaggio a De André, le parole hanno un grande pregio e un difetto, perché non sono direttamente misteriose; si fanno beffe degli episodi "anarchici’, sono direi quasi "ambigue".
Certo, ci sono dei pezzi di poesia che vanno per conto loro. Come i signori benpensanti che accalcano con la loro presenza il foyer del teatro, posti infernali dove tra gli astanti si parla male degli altri che si sono presentati e di single in preda di voci alte e modi di dire piuttosto pepati. L’autore, anche di fronte alla volgarità imperante, va per la sua strada, non facendo finta di non sapere quello che accade nell’attualità ma con un passo come i gamberi. Vive in questo millennio ma non gli piace quasi per niente e forse questo pessimismo gli viene spontaneo, avendo preso alcuni spunti dal suo filosofo amatissimo, Emil M. Cioran.
Chi scrive è arrivato un po’ affannato alle canzoni di Fabrizio De André, già arrostito da musica pop e grazie al padre alla musica jazz. Nicola Vacca prende dei pezzi di canzoni e poi, dopo aver riflettuto poco o tanto, li mischia nelle sue poesie. L’esempio che De André fa non è sempre un esergo che lo studioso mette in primo piano. Con tutta l’anarchia che ho nel cuore: l’autore chiama la sua poesia come il suo amico la strofa e fa:

Ci vuole grande ostinazione / per essere liberi / nella prigione del mondo. / Perché libertà è amore / nonostante le catene dell’ordine costituito.
Con tutta l’anarchia che ho nel cuore / tornerò sempre a parlare / nei vapori di un bar / per la strada sterrata / con tutta l’anarchia che ho nel cuore / seguirò sempre la direzione contraria / come un sogno.

Un miracolo questa plaquette, due poeti al confronto, dove vince Fabrizio De André ai punti. Sempre che, del risultato, allo studioso possa importare qualcosa.