Acrobazie in punta di penna
- Autore: Rita Parodi Pizzorno
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
“Acrobazie in punta di penna” (Fratelli Frilli Editori, 2016) di Rita Parodi Pizzorno è una raccolta di ventiquattro racconti organizzati dentro una cornice, con un Prologo e un Epilogo. Il Prologo descrive i narratori che, per sfuggire un grave pericolo, un meteorite di grandi dimensioni in arrivo dalle profondità dell’universo che minaccia il pianeta, si rinchiudono in un rifugio (già usato durante la II Guerra Mondiale). Ciascuno dei presenti, “per trascorrere il tempo e stemperare l’angoscia”, dovrà a turno narrare una storia, proprio come nel “Decameron”.
I narratori sono consapevoli di essere dinanzi a un momento di verità estrema per cui non possono mentire.
Rita Parodi Pizzorno sceglie accuratamente per ogni suo racconto un tema profondo come la solitudine, il rimpianto, l’inquietudine, il mistero, la malinconia, il dolore, costruendo così delle storie intense. Racconti che emozionano e che ci presentano uomini, situazioni, luoghi in maniera profonda, con uno stile che conferma la vocazione poetica dell’autrice.
Al Prologo si contrappone l’Epilogo che libera i narratori dalla paura della fine del mondo e che ci narra di come ognuno di loro affronterà di nuovo la vita.
Rita Parodi Pizzorno per i suoi racconti parte da Genova, sua città natale e li proietta nel duemiladuecento. I genovesi in preda al panico, a causa del pericolo imminente che potrebbe distruggere il mondo, hanno la necessità di fare nuove amicizie e di comunicare maggiormente tra di loro.
“Qualcuno prega, altri giocano a carte, altri ancora dormono o ascoltano la radio, qualcuno infine legge”
un gruppo eterogeneo di ventiquattro persone, avendo la possibilità di rifugiarsi in un bunker sotto terra decide di distrarsi organizzando un ciclo di racconti, un racconto per ognuno, fino al giorno dopo, fino a quando potranno uscire.
Tra i racconti più emozionanti c’è il primo che racconta di un viaggio in treno di un uomo di mezza età che non riesce a comunicare con nessun passeggero. Inizia così a insinuarsi in lui un senso di stupore e di ansia: perché nessuno gli risponde? Il brevissimo racconto ti coinvolge in un non luogo dove regna un clima di incomunicabilità e di indifferenza totale.
Memorabile anche il racconto dell’incontro con il grande poeta Eugenio Montale di cui l’autrice scrive un ricordo indelebile, paragonabile a un “gioiello nell’abisso” del passato.
Interessanti alcuni ritratti di personaggi protagonisti dei racconti come quello del noto medico, del barbone solitario, di Anna. Non mancano poi il racconto sul Natale, sulla morte e sul Carnevale dove ogni oggetto, evento e situazione acquista un significato simbolico.
“Acrobazie in punta di penna” è una raccolta di storie introspettive, psicologiche, che ci rivelano l’animo umano nelle sue più svariate sfaccettature.
Acrobazie in punta di penna
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