Al posto di Dio di Robin Cook

In Al posto di Dio di Robin Cook (Sperling & Kupfer, 1986, trad. M. Castino) si susseguono strane morti. Cassandra è una giovane dottoressa che lavora al Boston Memorial. Un ospedale moderno, soprattutto per quello che riguarda la branchia della cardiochirurgia. Uno dei migliori dottori dell’ospedale è proprio suo marito Thomas, amato dai pazienti che lo vedono come un santo. Amato da loro, ma sempre più lontano lei. Purtroppo amore e professione spesso si accompagnano malvolentieri e questo ne è l’ennesimo esempio.

Come se sono bastasse, in ospedale sta avvenendo qualcosa di strano. Molti pazienti iniziano a morire. D’accordo, in un ospedale è normale, però è strano che la morte sopraggiunga dopo interventi eseguiti con successo.
Cosa sta succedendo? Semplici coincidenze oppure qualcuno sta manovrando i fili da dietro le quinte? Come? Ma, soprattutto, perché?

Robin Cook, re indiscusso del medical thriller, ci narra una storia semplice da seguire e terribile da leggere. Terribile per le vicende narrate, non di certo per lo stile narrativo di questo geniale autore.
Personaggi che ci confideranno i loro sogni e le loro paure, tragici avvenimenti che faranno collassare il mondo descritto dalla penna di Cook in un modo spettacolare.
Il mondo di Al posto di Dio è un mondo che potrebbe essere benissimo il nostro, per questo è inquietante. Una storia dedicata a chi soffre d’insonnia.
Chi invece riesce a dormire benissimo, stia attento: dopo aver letto queste pagine potrebbe trovare qualche difficoltà nel prendere sonno.