

Alieni, UFO e i Dossier declassificati
- Autore: Aa. Vv.
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
Anni fa li chiamavano Ufo e negavano che fossero presenze misteriose, guidate da esseri provenienti da altri mondi. Oggi, il sistema scientifico internazionale preferisce Uap e non esclude eventi privi di ogni possibile spiegazione. La differenza tra l’acronimo inglese Ufo (oggetti volanti non identificati) e Uap (fenomeni aerei non identificati) non è solo semantica, è rivoluzionaria, perché accede tra le altre a un’ipotesi: che non si tratti di velivoli o macchine aliene, ma di luci proiettate dallo spazio verso la terra, da intelligenze esterne. È una tesi avanzata in uno degli otto contributi monografici, proposti da vari autori in una recente antologia ufologica: Alieni, UFO e i Dossier declassificati, Quaderno n. 9 nella collana Ricerca Aerospaziale delle edizioni romane IBN (Istituto Bibliografico Napoleone, ottobre 2021, 122 pagine).
Il volume presenta testi di ricercatori, esperti e ufologi della Federazione Ufologica Italiana, partendo dall’introduzione (Le rivoluzioni della fisica e della fantascienza) del prof. Giuseppe GM Quartieri, fisico elettronico, docente emerito e presidente del comitato tecnico scientifico della FUI. Seguono: La presunta disclosure sul fenomeno report del 25.06.2021 a firma di Gabriele Lombardo; Ufo: fenomeno impenetrabile? di Carlo Di Leo; Brevi considerazioni sul fenomeno Ufo di Michele Raccio; Quattro passi nel multiverso di Francesca Maria Manoni; Fisica e metamatematica per l’incontro con gli alieni ancora di Quartieri; Virus o alieni?, sempre del professore, con Laura Quartieri e Piero Quercia; Dispositivi di origine sconosciuta. Storia degli Uap/Ufo, di Massimo Cirami.
L’interessamento di autorevoli scienziati alla materia trova un fondamento e un esempio nell’astrofisico Allen Hynek, il Galileo dell’ufologia, che ha stabilito
la metodologia rigorosa per l’analisi scientifica dei fenomeni Ufo. Il suo The Hynek UFO Report del 1977 è tuttora attuale. Notevole l’ammissione, nella prefazione, d’essere stato completamente scettico (“pure assurdità”), prima di una trasformazione graduale. Alla fine degli anni Sessanta, lo ha convinto a ritenere utili tutti gli sforzi per comprendere e investigare un “problema reale”, in grado di rivoluzionare la visione del ruolo dell’uomo nell’universo.
E veniamo a Michele Raccio e ai suoi “globuli luminosi”. Osserva che nella conversione a 360° della posizione ufficiale sugli Ufo, tanto i documenti desecretati dall’Aviazione USA che le parziali ammissioni di ex capi di Stato e presidenti insistono su globi lucenti che non sembrano interagire con l’ambiente circostante e presentano un comportamento dinamico impossibile: fasi stazionarie, movimenti lenti, accelerazioni improvvise. Schizzano a velocità altissime, parecchi Mach, nell’assoluto silenzio. Se fossero realizzati con le materie comuni, dovrebbero sottostare alle leggi della fisica, in particolare della dinamica. L’elevata velocità dovrebbe comportare un’intensa turbolenza, quanto meno nell’atmosfera, oltre a produrre rumori intensi, si pensi al bang supersonico. Per non dire della potenza propulsiva necessaria, sia pure in considerazione della massa ridotta. Del tutto assenti anche le relative emissioni.
Accelerazioni gravitazionali tanto estreme ucciderebbero un essere umano e lasciano sospettare che a bordo non ci siano nemmeno esseri alieni, capaci di sopportarle.
Ammesso che si possa pensare a qualche forma inerziale, ecco perché si preferisce parlare di Uap, "Unidentified aerial phenomenon", per evidenziare che probabilmente non siamo di fronte a un oggetto fisico volante, ma a uno luminoso, un fascio di luce soggetto a elevate velocità e intense accelerazioni. Sarebbe facile sospettare che un Ufo o fenomeno alieno che si voglia sia una semplice sonda esplorativa, come quelle che inviamo su altri pianeti. Una proiezione di qualche tipo, priva di massa e proveniente anche da enormi distanze. Questo potrebbe spiegare inoltre il comportamento pacifico o almeno neutrale, non belligerante, osservato finora.
Naturalmente, si parla di tutte le altre ipotesi esaminate dall’inizio dell’era Ufo, da quelle classiche della fantascienza ai velivoli ipersonici e droni evoluti di altre nazioni. Il mistero degli oggetti volanti ha una data precisa: il 24 giugno 1947, quando il pilota civile Kenneth Arnold, in volo solitario sul monte Rainier nello Stato di Washington, ha avvistato per pochi minuti nove oggetti in cielo, che si spostavano con traiettorie non avioniche, a velocità incredibili.
Da allora è cresciuta l’attenzione dell’opinione pubblica e anche quella degli Stati, che per decenni hanno negato, fino ad ammettere che anche le Forze Armate hanno registrato avvistamenti recentemente, l’ex direttore della NASA Charles Bolden Jr. ha dichiarato che il fenomeno Ufo va preso sul serio, non è un argomento su cui ironizzare ed è all’attenzione dei militari, dell’Intelligence, degli scienziati e del Congresso. L’ex presidente USA Barack Obama ha parlato anche di tentativi sempre falliti di contattare chi gestisca a distanza queste sonde. Non ha nascosto che il fenomeno Ufo va considerato “ostile”, per la sicurezza nazionale.
Quanto alla comunicazione, all’entrare in contatto con gli alieni, il prof. Quartieri rileva che l’impossibilità per il genere umano di superare la velocità della luce ci preclude qualsiasi possibilità. Qualche speranza, dice, risiede nella metamatematica, la filosofia della matematica: ma siamo purtroppo solo all’inizio di questa ricerca.
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