Amarsi di Elizabeth Jane Howard

Fazi nella Collana “Le strade” pubblica per la prima volta in Italia il romanzo Amarsi (2022, titolo originale Love All, traduzione di Manuela Francescon) redatto nel 2008 da Elizabeth Jane Howard (Londra, 26.03.1923 - Bungay, 02.01.2014) autrice della Saga dei Cazalet, 250mila copie vendute in Italia.

“Stavo cercando di spiegarti, però, che non sempre si può avere quello che si vuole. Per quanto sia difficile bisogna…”.

Uomini che amano poco, donne che amano troppo, donne che si sacrificano e uomini egoisti e pieni di sé, donne che devono imparare ad amare e uomini che hanno visto scivolare via in modo drammatico il loro perduto amore. Come è difficile amare… e queste pagine lo dimostrano.

Persephone (Percy) Plover era appena stata lasciata da Denis, il suo amante, un uomo sposato con figli. Il classico cliché, nulla di nuovo, ma per Percy era stato davvero un brutto colpo. La giovane aveva visto il loro amore affievolirsi e sbiadire come succede a una fiammella esposta al pieno sole. Lui voleva solo una storiella per distrarsi un po’: l’amore non c’entrava niente.
Lui aveva parlato di ristabilire a casa un “clima familiare stabile e affettuoso”, una cosa che Percy non aveva mai conosciuto. L’unica cosa che i suoi avevano in comune, e che esprimevano ognuno a modo proprio, era una completa mancanza di entusiasmo verso il ruolo di genitori. La sua infanzia trascorsa in tanti luoghi diversi, nessuno dei quali era durato a lungo, glielo aveva dimostrato in modo lento e doloroso, ma con chiarezza assoluta. Percy era stata salvata da zia Floy, curatrice di giardini, che aveva portato stabilità nella vita della nipotina. Ora, abbandonata da Denis, Percy intuiva che doveva imboccare un sentiero nuovo. Per prima cosa avrebbe accompagnato zia Floy a Melton, nella West Country, dove c’era in ballo un grosso lavoro nel giardino di una grande casa, Melton House, acquistata di recente da Jack Curtis, un uomo facoltoso. Un giardino è come un cuore, richiede cura, pazienza e attenzione, il lavoro a Melton House era adatto per Floy Plover che considerava il suo mestiere come una autentica vocazione. Invece Jack Curtis considerava Melton House il simbolo del suo successo, lui, un uomo di origini modeste che si era fatto da solo, con ostinazione e tenacia. Reduce da un doloroso divorzio, Jack voleva impressionare gli altri e soprattutto se stesso, inoltre ristrutturare da cima a fondo una casa di dodici stanze era proprio quello che gli serviva per distrarsi dal suo più recente fallimento: sua moglie Linda, il cui abbandono era stato per lui un vero shock. Anche Thomas e Mary Musgrove erano legati a Melton House, i genitori avevano posseduto la grande casa. Era un brutto momento per Thomas, la cui moglie Celia era morta in un incidente stradale, lasciandolo solo con la piccola Hatty. Era Mary che si occupava di Hatty, sacrificando il suo futuro sentimentale e lavorativo. E che dire di Francis, fratello di Celia, che viveva con loro, mentre aspettava di dare un indirizzo alla propria vita?

Lo sai, potrai contare sempre su di me. Io ci sarò sempre per te.

“Ho visto lei che bacia lui, che bacia lei, che bacia me. Mon amour, amour, ma chi baci tu?” Il refrain tormentone di “Mon Amour” della cantautrice Annalisa, ben definisce la condizione di confusione sentimentale che affligge un po’ tutti, dalle giovani generazioni a quelle adulte, presente nel romanzo della maturità di Elizabeth Jane Howard, intuito in anticipo da una scrittrice sensibile e raffinata. Forse più che amare desideriamo essere amati, per non sentirci soli, per dare un senso compiuto alla nostra esistenza spesa nella realizzazione professionale, che però da sola non basta a dare la felicità.

Nella sua vita Elizabeth Jane Howard, donna bellissima e glamour, già attrice e modella è stata molto amata, corteggiata, certamente abbandonata.
Figlia di un ricco mercante di legname e di una ballerina del balletto russo, ebbe un’infanzia infelice a causa della depressione della madre e delle molestie subite da parte del padre. Anima inquieta, dall’esistenza privata burrascosa, costellata di una schiera di amanti e mariti, fra i quali lo scrittore Kingsley Amis, Howard visse al centro della vita culturale londinese della seconda metà del Novecento e di questa seppe descrivere virtù e vizi.