Anche le sante hanno una madre
- Autore: Allan Gurganus
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Playground
- Anno di pubblicazione: 2015
Allan Gurganus, autore di Anche le sante hanno una madre (Playground, 2015, traduzione di M. Baiocchi e A. Tagliavini), è uno scrittore americano nato nel 1947. Il romanzo è ambientato all’epoca attuale, a Falls, cittadina nella Carolina del Nord e in Africa.
Trama - In una tranquilla cittadina della Carolina del Nord, Falls, non succede mai niente. La vita si svolge monotona senza l’accadimento di eventi eclatanti. Tuttavia nella mediocrità generale di una società indolente spicca la figura di Jean Mulray, 43 anni, divorziata, insoddisfatta (non aveva finito gli studi, non valeva niente, eppure a 19 anni aveva vinto un concorso letterario), madre di due gemelli e di una 17enne, Caitlin, bella, buona, intelligente, sensibile, generosa, che dedica la vita all’umanità sofferente (poveri, derelitti, drogati), tanto da meritarsi l’epiteto di “santa”, senza alcun tornaconto personale.
Non paga della generosità prodigata alla comunità di Falls, nonostante l’opposizione della madre protettiva che teme le insidie del continente africano (malattie, imprevisti, cattive compagnie ecc.), Caitlin va in Africa per continuare la sua opera filantropica, senza mai dare notizie di sé, finché Jean riceve una telefonata che le sconvolge la vita: Caitlin è morta.
La madre, angosciata, sale sul palco della chiesa e recita in memoria della figlia “defunta” una commovente preghiera, diretta anche a “tutti i ragazzi inquieti e geniali che ho sempre pensato di proteggere”.
Il romanzo analizza con sarcasmo e umorismo, in un alternarsi di amore-odio, invidia-rivalità-gelosia, il conflitto generazionale fra una madre narcisista e dispotica, che rinuncia alla propria vita per i figli e, per ovviare a un vuoto esistenziale, proietta i suoi sogni infranti su Caitlin, e la figlia anticonvenzionale, irritante, imperscrutabile; la contrapposizione fra desideri non realizzati e frustrazioni subite, leggerezza e rovescio di sentimenti antitetici.
Pregevole il ritratto di Jean, che al contempo ama e detesta il ruolo materno, e interessante la satira dello scrittore sul perbenismo della società americana. In questa nostra epoca dominata dalla tecnologia virtuale (Internet, facebook, twitter ecc.), genitori e figli dovrebbero parlarsi di più, perché soltanto col dialogo e il confronto si possono appianare malumori e incomprensioni, per cercare di raggiungere una serena accettazione della vita.
In conclusione, Anche le sante hanno una madre non è un capolavoro, ma un romanzo che si legge volentieri per la sua leggerezza e il gradevole e inconfondibile stile di Allan Garganus.
Anche le sante hanno una madre
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