Ancora una volta il mare di Natasa Dragnic

“Sono appena le sei del mattino, ma già si capisce che sarà una di quelle belle giornate di maggio. Il giorno perfetto per un matrimonio. Proprio come se lo immagina una sposa”.

In questo luminoso giorno di tarda primavera quale delle tre sorelle Alessi, Roberta, Lucia e Nannina si sarebbe trovata accanto all’altare a lato di Alessandro Lang, poeta romantico e narciso, nonché esperto d’arte? “La prima Madonna incinta”. Erano state queste le prime parole sussurrate da Alessandro a Roberta la quale nell’agosto del lontano 1984 si trovava a contemplare l’affresco La Madonna del parto (1445 – 1465) di Piero della Francesca conservato nella cappella della piccola chiesa di campagna dedicata a Santa Maria di Momentana a Monterchi in provincia di Arezzo. La veste della Madonna “bella e indifferente” dal ventre teso e prominente è “blu oltremare. Ottenuto da lapislazzuli afghani o veneziani”. La madre del Salvatore attorniata da due angeli osserva il mondo “come se sapesse qualcosa che noi ignoriamo. Una verità oltre la verità”. Roberta Alessi, futuro neurochirurgo dalla mente razionale, fidanzata con Marcello, nata a Piombino da Niccolò nativo di Rio nell’Elba e da Erica Strasser di Monaco, perde subito la testa per questo poeta sfuggente, decisamente egoista ed egocentrico, figlio di un Professore di Fisica di Heidelberg. È l’amore, lo sperdimento, quel sentimento che capita una volta nella vita e che è capace di stravolgere l’intera esistenza per sempre. Così sarà per Roberta donna ambiziosa e di successo.

“È moro. Gli occhi sono quasi neri. È così bello. La prima sera è stato meraviglioso. Abbiamo camminato tutta la notte e quando si è levato il sole mi ha baciato, ha detto che a Firenze si fa così...”.

Alessandro e Roberta avevano iniziato una relazione fatta di alti e bassi, di fughe silenziose di lui e di attese dolorose per lei fino al giorno nel quale anche Lucia si era resa conto del fascino del poeta malandrino. Alessandro si era fatto facilmente conquistare dalla sorella di Roberta che si dilettava nello scegliere gli uomini in base alle sue voglie, però il rapporto tra Roberta e Lucia si era deteriorato apparentemente per sempre. Nel frattempo mentre i genitori invecchiavano “non hanno più bisogno di noi. Sono capaci di andare avanti da sole. Non preoccuparti”, Nannina scopriva la sua strada in Germania a Monaco come traduttrice in un’azienda di design, anche lei avrebbe iniziato a frequentare Alessandro ma solo nelle vesti di amica, almeno all’inizio. Roberta, lontano da casa, un Oceano a dividerla dal passato, a San Francisco, negli States, si trovava in una città dove non era riuscita a farsi degli amici, in un paese dove era a casa ma non completamente. La donna, considerata fin dall’infanzia dai genitori come un modello di perfezione, quando si era resa conto di essere un essere umano pieno di difetti non era riuscita ad accettarlo ed era entrata in crisi. Le sorelle Alessi ora vivevano l’una lontano dall’altra, in Stati lontani e in continenti diversi, un uomo le ha divise ma il “mare dell’Elba e la famiglia le unisce”.

Nel 2011 la scrittrice croata aveva esordito con Ogni giorno, ogni ora, bestseller internazionale tradotto in 28 paesi, storia d’amore che assomiglia a una favola d’altri tempi il cui titolo riecheggia Se tu mi dimentichi, una delle più belle poesie di Pablo Neruda (“... Ma se ogni giorno, ogni ora senti che a me sei destinata con dolcezza implacabile...”). Ora la Dragnic torna con una storia dove protagonista è ancora il mare che Natasa bambina vedeva dalla finestra della sua camera. Tra le pagine del romanzo il cielo appare ovunque e lo si vede osservare i patimenti e le gioie degli esseri umani mentre la grande distesa marina sembra partecipare alle gelosie, alle incomprensioni e ai silenzi di tre donne innamorate dello stesso uomo.

“La verde trasparenza del mare e la leggerezza lattiginosa del cielo d’estate. In mezzo la vita”.

Natasa Dragnic, nata a Spalato nel 1965, in una recente intervista ha confessato di amare il mare da sempre “è parte di me. Al mare ci sono nata e l’ho dato per scontato fino ai miei 18 anni. Poi, andando a Zagreb per gli studi, ho capito che scontato non lo era. Mi manca… ogni giorno, ogni ora... “. Se quel vasto complesso delle acque salate che circondano i continenti e le isole rappresenta per la sensibile scrittrice il simbolo della vita, sicuramente un volume intitolato Ancora una volta il mare, custode delle memorie familiari, può essere il collante che riunisce tre sorelle, finalmente di nuovo insieme. Quanto mai romantico il verso della poesia La madre illegittima del poeta sloveno France Preseren (1800 – 1849 che fa da esergo al romanzo:

“Infinito mi sembra il cielo, appena guardo nei tuoi occhi”.