Annam di Christophe Bataille

Quando l’autore ha pubblicato questo libro aveva 21 anni e davvero credo sia difficile trovare un’opera prima di uno scrittore così giovane che sia altrettanto profondamente intensa e coinvolgente.

Scritta in uno stile affascinante, con periodi brevi eppure non ansimanti, con rari dialoghi e descrizioni così violente e pure da lasciar trasparire un tessuto di vibrazioni colorate.
Vi si racconta l’avventura di un gruppo di missionari francesi che, verso la fine del XVIII secolo, decide di partire per evangelizzare il Vietnam: si tratta di un gruppo di uomini e donne di grande fede e vera devozione, che trascorrerà sulla nave più di un anno prima di approdare al porto di Saigon.

In un ambiente ignoto con tradizioni ed usanze completamente differenti dalla loro esperienza, i missionari si applicano con coscienza alla predicazione del Vangelo, partecipando attivamente alla vita dei contadini in mezzo ai quali vivono.
Nel frattempo, in Francia è scoppiata la Rivoluzione ed in tale marasma anche le abbazie vengono date dalle fiamme con tutti i loro preziosi archivi.
Ogni traccia del gruppo di missionari viene perduta: sono soli nell’Estremo Oriente.
Ma nell’Estremo Oriente sapranno trovare al fondo di se stessi l’unica ragione per continuare a vivere.

Un breve testo intenso, fortemente sensato, capace di trasmettere sentimenti ed immagini di rara bellezza.
Christophe Bataille è nato nel 1971 ed al suo primo libro è stato acclamato da tutta la critica del tempo.
Il suo successivo romanzo, Assenzio, breve storia che ripercorre alcuni ricordi personali dell’autore sul filo di questo liquore così amato in Francia e il suo terzo libro, Il signore del tempo, pur essendo scritti con correttezza e grande mestiere, non arrivano più, a mio avviso, a toccare le vette del primo.
Annam è un libro che si legge veloce, brevi affascinanti pagine per una storia insolita e coinvolgente.