Anni spietati
- Autore: Stefano Caselli e Davide Valentini
- Genere: Politica ed economia
- Casa editrice: Laterza
- Anno di pubblicazione: 2011
Torino racconta violenza e terrorismo
La guerra è senza quartiere, si muore dovunque: nell’androne di casa, nei bar, davanti al cancello della fabbrica, alla fermata dell’autobus. Torino è a mano armata come altre città, anzi di più. Torino è la lotta operaia per antonomasia, la Fiat, l’autunno caldo, l’utopia della dittatura del proletariato a portata di mano, prima; la sua ossessione perseguita a ogni costo e con ogni mezzo, anche contro ogni evidenza, poi.
Negli anni Settanta/Ottanta Brigate Rosse e Prima Linea fanno a gara a chi ne abbatte di più, tra capi-reparto, avvocati, poliziotti, giornalisti. Per questo le pagine di “Anni Spietati. Torino racconta violenza e terrorismo” (Laterza, 2011) sanno di adrenalina, piombo, sangue, albe livide: una sequela di lutti impressionante, senza soluzione di continuità. Copioni simili di agguati/omicidi/ferimenti infiniti. Torino è stata la vera capitale dell’eversione di sinistra è questo libro ne racconta gli anni e i giorni più cupi. I segni dei proiettili sulla pietra e quelli della disperazione che non passa in fondo all’anima dei sopravvissuti. Una città che (si) racconta, attraverso strade, piazze, portoni, vetrine, testimoni, anche testimoni (Diego Novelli, Giancarlo Caselli, Ezio Mauro, per citare i più noti). La città angosciata del primo maxi-processo alle Brigate Rosse, la città di Carlo Casalegno e Patrizio Peci, di auto anni Settanta che sgommano via veloci, lasciandosi dietro la scia consueta di sangue. Il libro di Stefano Caselli e Davide Valentini è una presa diretta su quella Torino violenta, simile in tutto e per tutto ai film con Maurizio Merli, non fosse che per il sangue, che non è finto; e che per le sue strade si muore davvero. Un libro-documento minuzioso, che si divora d’un fiato, come un noir di quelli che non danno tregua. Una prosa asciutta, lucida, coinvolgente, puntuale fino alla spietatezza, capace di tenere lo sguardo fisso sul qui e ora degli avvenimenti, anche a costo di fare male.
“Anni spietati” è anche un resoconto stratificato, un omaggio alla memoria dei caduti, un atto di denuncia e di amore insieme, verso una città che ha comunque saputo risorgere dalle sue ceneri. Il senso di un libro imprescindibile, riassunto, benissimo, dalle parole di un cantautore di quel tempo, Enzo Maolucci:
“Chi non ha vissuto a Torino in quegli anni non può capire cosa significa la cappa del terrorismo che soffoca una città”.
Anni spietati. Torino racconta violenza e terrorismo
Amazon.it: 14,25 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Anni spietati
Lascia il tuo commento
Un ottimo studio che traccia,in modo preciso e circostanziato,la cronaca terribile e drammatica vissuta dalla città di Torino negli anni della violenza indiscriminata della BRIGATE ROSSE.Omicidi,aggressioni,gambizzazioni,decine di agguati con i quali i rivoluzionari rossi si proponevano di sovvertire le libertà costituzionali e la democrazia.Un libro da leggere per conoscere e comprendere chi scatenò gli anni di piombo e perché.