Antifascisti Polesani nella guerra di Spagna
- Autore: Vittorio Tomasin
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2012
Vittorio Tomasin illustra in "Antifascisti Polesani nella guerra di Spagna" la componente di origine polesana dei volontari repubblicani italiani nella guerra di Spagna (1936 - 1939). Ben pochi di loro, forse nessuno, sapevano di proseguire l’esperienza dei George Byron, dei Santorre di Santa Rosa, dei Giuseppe Garibaldi e dei vari altri poeti, intellettuali, nobili, borghesi che nel secolo precedente erano accorsi a combattere per l’indipendenza e la libertà in Grecia o in tante altre parti del mondo: perché, in effetti, su questo erano nel vero gli sgherri del fascismo che nei rapporti di polizia ne sottolineavano quasi con disprezzo il limitato livello d’istruzione e la scarsa cultura.
Essi non erano, come erano stati molti dei loro predecessori, uomini di lettere o d’arte, bensì manovali, braccianti, operai, artigiani ai quali la vita non aveva offerto la possibilità di accedere alla cultura “alta”, ma ciò non ostante erano uomini che l’adesione all’anarchismo, al socialismo, al comunismo aveva dotati di un senso della dignità propria e altrui, di una cultura (non meno nobile dell’altra) della solidarietà di classe e internazionalista che li spingevano a battere le medesime strade, a perseguire analoghi ideali e valori dei loro ben più noti e colti predecessori. Fino a mettere a rischio e anche a sacrificare, come loro, la propria vita. Con una differenza, che suona quasi come un’offesa postuma: dei primi si parla ancora oggi, e giustamente. Dei secondi, no.
E’ perciò grande il merito civile, oltre che storiografico, di chi ha iniziato a lavorare anche in terra veneta per recuperare la memoria di alcune centinaia di nostri conterranei che, provenendo da tutte le province della nostra Regione, sono andati a mettere in gioco la propria esistenza nella difesa della democrazia spagnola, anticipando di qualche anno una ancora più vasta e decisiva lotta per la democrazia nel mondo. Essi erano per lo più, giova ripeterlo, lavoratori subordinati. Gli stessi lavoratori che sarebbero stati i protagonisti principali, pochi anni dopo, della lotta di liberazione in Italia (e in tutta Europa, per altro) e grazie ai quali a fondamento della Costituzione della Repubblica democratica sarebbe stato posto, appunto, il lavoro. Anche dal punto di vista sociale, le parole di Carlo Rosselli “Oggi in Spagna, domani in Italia” sanciscono una verità storica indiscutibile.
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