Appunti da New York. Su e giù per la Grande Mela
- Autore: Guendalina Sibona
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2012
È la città più famosa del mondo, la più vista, la più rappresentata. Una viaggiatrice la racconta con disincanto ma anche con meraviglia, offrendoci un mosaico di istanti che cercano fra gli angoli nascosti e scrutano i newyorkesi, i turisti, gli scoiattoli che vivono nelle sue strade e nei suoi parchi. The Big Apple. New York.
Due cose vorrei chiedere a Guendalina Sibona, autrice del frizzante “Appunti da New York” (Aereostella, 2012). La prima, in verità, sono due domande in una: prendeva appunti in progress, man mano che zompettava dentro e fuori i dintorni, le facce, gli stadi, i monumenti, della Grande Mela? O invece, soltanto osservava, in attesa di redigere in seconda battuta? Il secondo quesito è pleonastico: ma dove ha imparato a scrivere così bene? (a scrivere bene non si impara, scrivere bene è tutt’altra cosa che imbrattare carte in forma corretta).
Questo suo “su e giù al ritmo della Grande mela” è lontano anni luce dalla convenzione da guida finto-accattivante per turisti stagionali (quelli più per forza che per vocazione). Inoltre, come sono sfavillanti, inusuali, pop (mi verrebbe da dire), le immagini che ne corredano le pagine (viaggi & fotografia, desumo dalla terza di copertina, sono le passioni della giovanissima autrice). Diversi visi - di quelli rughe+vita vera, occhi a fessura per via del sole contro; spalle ingobbite da chissà quale pensieri, intente a leggere o a sfidarsi a scacchi al Bryant Park. E poi ancora, macchine, pompe di benzina, panchine, scheletri di luna park sullo sfondo di spiagge fantasma a Coney Island, scale antincendio, lotterie broadwayane, insegne pubblicitarie che tracimano da ogni dove: le mille luci di New York di cui scriveva Mc Inerney, ma senza la ruffianeria da cartolina. La silhouette dell’Empire State Building, per esempio, è soltanto evocata: la sua scalata, a sfidare il senso di vertigine e un buon ritaglio di cielo, affidata alle parole: spicciole ma colorate, autentiche, curiose, che incuriosiscono, che tintinnano da sole, come soltanto quelle che sgorgano dalla vena di narratori nati e pasciuti (le parole sono anzitutto musica, non lo sapevate?).
A proposito: a ideale sound-track di questo originale diario-excursus newyorkese, Aereostella allega un cd inciso con tutti i crismi del caso: ci piovono dentro le note jazz che più jazz non si potrebbe (ma no!) di Tim Wilcox e Ricky Sweum, così che se anche Woody Allen si imbattesse in questo libro non avrebbe, ci scommetto, nulla da ridire.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Appunti da New York. Su e giù per la Grande Mela
Lascia il tuo commento