Aringhe rosse senza mostarda
- Autore: Alan Bradley
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2013
Flavia de Luce, un’insolita undicenne appartenente a nobile famiglia inglese ormai decaduta, è la protagonista di “Aringhe rosse senza mostarda”, uno fra i vari romanzi a sfondo giallo scritto da Alan Bradley.
E’ questo uno dei libri della serie “I misteri di Flavia de Luce” (Flavia de Luce’s Mysteries) che ha come protagonista una ragazzina intraprendente e decisamente ficcanaso che, negli anni Cinquanta, vive insieme al padre e alle sorelle Ophelia e Daphne in un’antica magione, anche se la famiglia non possiede grandi ricchezze economiche essendo la mamma Harriet morta improvvisamente e non disponendo il padre di consistenti rendite proprie. A causa della mancanza della mamma, le tre sorelle seguono, forse un po’ troppo, i propri interessi. Ophelia appare frivola mentre Daphne è più colta e studiosa. Flavia, appassionata di chimica, è decisamente la più intraprendente e a qualsiasi ora gira qua e là per Bishop’s Lacey, il villaggio in cui vive, facendo spesso incontri poco adatti ad una ragazzina.
Durante una fiera consulta una vecchia zingara che le rivela qualcosa sia del passato che del futuro; una visione che attira la curiosità di Flavia ma che è interrotta da un incendio nella tenda della zingara. Non è l’unica volta in cui Flavia incontra la veggente che, in seguito, viene gravemente ferita al capo e trovata sanguinante proprio dalla protagonista abituata a scorrazzare per ogni angolo del paese a bordo di “Gladys” , l’inseparabile bicicletta.
Poco tempo dopo, a render più seria la situazione, ha luogo l’omicidio di un uomo di dubbia fama il cui corpo viene ritrovato appeso ad una statua. Flavia si appresta ad indagare per conto proprio per cercare la verità. La ragazzina è praticamente onnipresente: qui la si vede al ritrovamento del cadavere, là durante gli episodi salienti della storia di cui, naturalmente, non si può svelare il finale.
Perché il titolo “Aringhe rosse senza mostarda”?
“L’aringa rossa, nel sedicesimo e diciassettesimo secolo, era considerata un piatto di qualità inferiore e ancor oggi è definita una pietanza grossolana per uno stomaco volgare.”
All’apparenza, si fa riferimento ad alcuni personaggi poco onesti e stimabili della storia, ma, in inglese, “a red herring” è un’espressione idiomatica che ha ben altro significato: quello di una “falsa pista” che può essere seguita durante le indagini.
Non è la strada che percorre Flavia che, al contrario della polizia stessa, nella vicenda non si lascia depistare e mostra una maestria insolita per una ragazzina della sua età. La sua presenza rende il thriller decisamente meno crudo e adatto, quindi, ad un vasto pubblico di lettori più o meno giovani, a patto che vogliano seguire passo dopo passo i numerosi indizi ed avventurarsi nelle quattrocento pagine della storia.
Aringhe rosse senza mostarda
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