Aristotele, amico mio di Armando Massarenti

Aristotele, amico mio (Gallucci Ed. 2024, Collana UAO, disegni di Camilla Garofano) del filosofo e giornalista Armando Massarenti, firma storica del supplemento culturale “Il Sole 24 Ore - Domenica” di cui è stato direttore, è il terzo volume dell’autore dopo Socrate quell’adorabile rompiscatole e Platone e l’uomo invisibile (Gallucci 2024).

Il libro appartiene alla serie “Che idea!”, che parla di filosofia in modo comprensivo, piacevole e istruttivo. Testi rivolti alla scuola secondaria di primo grado e agli ultimi due anni della primaria che raccontano la nascita di questa disciplina attraverso le avventure dei primi filosofi, usando termini adatti ai più piccoli, aneddoti umoristici e belle illustrazioni.

“Vorrei provare a diventare tuo amico parlandoti di un grande filosofo che ha scritto sull’amicizia”.

Aristotele è stato quello che ne ha scritto per primo, spiegando i concetti più importanti sull’essere e sul diventare amici, concetti che valgono ancora oggi, nonostante siano passati più di 2.300 anni da quando lui è vissuto. Il suo piccolo trattato sull’amicizia è contenuto in un libro più grande intitolato Etica Nicomachea, dove il filosofo cerca di trasmettere al figlio Nicomaco tutto ciò che bisogna sapere per vivere una vita buona e felice.
Il filosofo aveva avuto a sua volta un grande amico e maestro: Platone, vissuto tra il 428 e il 348 a.C.
Aristotele, che era nato a Stagira, in Grecia, nel 384 a.C., aveva una spiegazione per qualunque argomento e disciplina: biologia, zoologia, logica, etica, astronomia, medicina, epica, arte, teatro, matematica, fisica. Aristotele pensava che l’amicizia – la philia – fosse la cosa più importante per gli uomini che vogliono vivere una vita felice, e che per natura l’uomo fosse un animale sociale, o politico (zoon politikon, in greco), che ama stare con gli altri, tanto da non poterne fare a meno.

Il grande saggio scriveva che gli uomini hanno cominciato a filosofare a causa della meraviglia: mentre da principio restavano stupiti di fronte alle difficoltà più semplici, in seguito, progredendo a poco a poco, giunsero a porsi problemi sempre più grandi. Chi prova un senso di dubbio e di meraviglia riconosce di non sapere. Sapere di non sapere è fondamentale per essere sempre pronti a meravigliarsi. Ai Greci antichi lo aveva insegnato il grande Socrate.
Un istruttivo volume, che induce a pensare con un linguaggio semplice e accattivante, corredato da aneddoti umoristici, piacevoli illustrazioni e un cruciverba filosofico. Senza annoiare, le idee dei grandi filosofi aiutano i giovani lettori a ragionare e a scoprire l’affascinante universo della filosofia.
Le interessanti pagine fanno apprendere a grandi e piccoli che saper conoscere e analizzare anche le opinioni che non si condividono è importantissimo, perché è la base di ogni vero sapere.

“Se si vuole essere davvero filosofi, bisogna anche intrattenersi con le idee che non conosciamo o che non ci convincono per niente”.