Auscultando il passato. Un medico di oggi visita i grandi del Rinascimento
- Autore: Massimo Citro Della Riva
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Edizioni Lindau
- Anno di pubblicazione: 2022
Il bellissimo libro Auscultando il passato di Massimo Citro Della Riva, con il sottotitolo "Un medico di oggi visita i Grandi del Rinascimento" (Lindau Edizioni, 2022, p. 282) va letto lentamente, centellinandolo, soffermandosi su ogni personaggio e sull’affresco storico dipinto dall’autore con grande cura e dovizia di particolari.
Questo per vari motivi. Il primo è che Citro, innamorato dei secoli Quattrocento e Cinquecento, esprime tutta la luce, la bellezza (ed è tanta), l’"humanitas" preziosa del periodo più fulgido della storia del mondo occidentale. Ci soffermiamo lentamente, con ammirazione incondizionata.
Il secondo motivo è che il medico, psicoterapeuta e scrittore, affascinante oltre che profondo, scava nell’anima dei Grandi incontrati nel viaggio fantastico a ritroso nel tempo, scoprendo i loro sentimenti riposti con interviste ricche di rivelazioni. Anche di correzioni e ripristino della verità travisata per secoli, come nel caso di Lucrezia Borgia, anima mistica estremamente caritatevole, divenuta terziaria francescana, capace di vivere secondo i dettami del Vangelo. Lucrezia, occhi verdi e capelli biondi lunghissimi, figlia di papa Alessandro VI come suo fratello Cesare Borgia e altri due fratelli, fin da adolescente fa innamorare di sé mezzo mondo, è dolce e misericordiosa, dona i suoi averi ai poveri. Sempre vittima della ragion di stato, vede morire gli uomini amati, compreso il marito Alfonso d’Este, assassinato da suo fratello. È capro espiatorio del male, proprio perché è buona. I dolori sopportati sono immensi. Il medico del XXI secolo giunge a curare la sua depressione, la riabilita, come è già successo nel libro di Dario Fo La figlia del papa. L’autore è anch’egli un servitore dello spirito e sa curare partendo da questo. Diagnostica a Lucrezia, rassicurandola:
"Invito Vostra Grazia a considerare la bellezza della propria anima, di rara qualità, pregiata in questo mondo. […] Ricordate, Lucrezia: voi siete di Dio e così dovete rimanere.”
Lei morirà ripetendo le medesime parole: "Sono di Dio per sempre".
L’incontro con Leonardo avviene per curare il suo braccio. Leonardo, che aveva esplorato il corpo umano, studiato i ventricoli del cuore e tanto altro, si mostra molto interessato riguardo ai bacilli, i batteri, alla penicillina che li distrugge, ricavata dalle muffe. Il suo genio multiforme non venne pienamente riconosciuto e compreso nel suo tempo, ma nei suoi infiniti appunti scritti alla rovescia con la mano sinistra annotava: "Io continuerò". Citro conferma e ascolta devotamente una lezione sul vuoto:
"«Il nulla nasce nel termine della cosa. Dove finisce il nulla, nasce la cosa. Dove manca la cosa, nasce il nulla.»
«Non è facile da comprendere.»
«Se i corpi stanno in continuo contatto, è necessario che nulla fra loro si ponga. Onde, nulla è la superficie che quivi si include. La superficie vien dal nulla. Il non luogo, che non ha luogo, che non occupa luogo, capite? Il nulla. Nessun luogo del punto.»”
Lo scrittore non commenta, sentendo il mistero di tali visioni, da meditare studiando la fisica relativistica e quantistica, ma è pure puro buddhismo.
Che cosa non aveva scoperto e progettato Leonardo! Tutto, perfino la macchina fotografica. I suoi esperimenti in tal senso furono compiuti insieme a Caterina Sforza, la donna guerriera, grande erborista; utilizzava già le muffe grattate dalle pareti delle caverne per curare e cicatrizzare le ferite in poco tempo.
Restiamo ammaliati dalla luce emanata da Lorenzo il Magnifico, a cui la gotta ha già distrutto i reni. È troppo tardi per porvi rimedio. Nel Rinascimento non si conoscevano gli acidi urici. Massimo Citro scrive di lui l’elogio più degno:
"La corte del Magnifico coltiva cultura e bellezza, le biblioteche si arricchiscono di libri pregiati, miniati, manoscritti, di reperti archeologici. Il sapere ermetico e neoplatonico seminato da Ficino aprirà la strada alla ricerca, alla magia, all’esoterismo, a Giordano Bruno, a Tommaso Campanella, per confluire nei secoli dopo in Jung e nella fisica quantistica.”
Papa Leone X, un Medici, è mecenate di numerosi artisti, pranza regolarmente con Raffaello. Al pontefice il medico del futuro cura le dolorosissime fistole anali con un miscuglio composto da succo di limone e ceneri, in mancanza di citrosodina, allora sconosciuta. Il papa guarisce ma non osserva la dieta prescritta, ricade nei suoi disturbi che lo condurranno alla morte per le intemperanze alimentari, le innumerevoli pietanze servite in piatti d’oro massiccio. Era soggetto alle intolleranze alimentari, anche queste sconosciute.
È lui, Leone X, a condannare e scomunicare Lutero, l’eretico per la Chiesa, il frate che chiede il ritorno alla sobrietà evangelica, traduce la Bibbia per la prima volta in tedesco, in modo che chi sa leggere possa instaurare il suo rapporto personale con il testo sacro, sorvolando i sacerdoti e la gerarchia ecclesiastica.
Siamo stupiti da Pico della Mirandola, un essere quasi... extraterrestre per la sua erudizione, che accompagna il Magnifico nell’aldilà tenendogli la mano fino all’ultimo istante terreno, come vero amico, insieme al Poliziano.
Conosciamo la malinconia inguaribile di Michelangelo, dovuta alla morte della madre quando era bambino, ma soprattutto alla "nostalgia per il cielo". Anche con questo grandissimo Citro fa la parte dello psicoterapeuta. Alla richiesta su cosa possa fare per guarire la depressione, il medico risponde che, oltre ai decotti di iperico, in quel tempo nulla può aggiungere, se non che tale malinconia è stata necessaria per esprimere l’infinito dolore del mondo, scolpito nella "Pietà" e nelle altre sue opere immortali. Buonarroti annuisce, e aggiunge:
"L’arte gli è inimica della vita. E la vita è inimica dell’arte. La vita, o la vivi o la rappresenti. Se ti vuoi concentrare sull’arte, devi rinunciare alla vita. A una vita felice."
Michelangelo fa parte del circolo degli "Spirituali", a cui partecipa anche Vittoria Colonna, morta prima che la curia romana la dichiarasse eretica. È lei a scrivere al grande amico:
“Non può gustare il bene chi non ha conosciuto il male."
È un’affermazione gnostica…
Lo scontro tra Michelangelo e papa Giulio II ha momenti epici, nei quali vediamo la tempra, l’orgoglio, la dignità e la libertà dell’artista più grande del mondo.
Nella narrazione del viaggio fantastico si incontrano molte altre figure storiche, Giovanna detta "la pazza", Brunelleschi, Caravaggio, Torquato Tasso incarcerato per sette anni, poverissimo, che afferma:
“Gli uomini veramente dotti non possono arricchire, perché non sanno né mentire né ingannare altrui.”
Inoltre il medico visita Enrico VIII, a cui fa confessare i numerosi rimorsi come uomo, ma non ammessi come re. È un essere infelice diviso in due. E altri.
Soprattutto sento di sottolineare l’affinità dello scrittore con lo spirito rinascimentale, che pone l’uomo al centro del cosmo, portatore della scintilla divina. E in medicina tramanda l’insegnamento di Paracelso, ovvero l’unità e il collegamento di tutte le cose, l’influenza energetica degli astri, la natura come causa di ogni guarigione. In noi esistono forze risanatrici da riscoprire, comprese nella formula paracelsiana "Medicus curat, Natura sanat". Il medico si prende cura ma la natura con le sue leggi ripristina la salute.
Citro è un rinascimentale rinato oggi. Anche lui è grande medico, autore del libro Eresia (Byoblu 2021), un recente successo editoriale.
Auscultando il passato. Un medico di oggi visita i grandi del Rinascimento
Amazon.it: 18,04 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Auscultando il passato. Un medico di oggi visita i grandi del Rinascimento
Lascia il tuo commento