Avventure di piccole terre. Cinquantuno isole italiane da leggere e da immaginare di Ambrogio Borsani

Se per comprendere la vera natura del libro di Ambrogio Borsani, “Avventure di piccole terre” (Neri Pozza, 2016), fosse sufficiente conoscere i criteri che hanno guidato la difficile scelta dell’autore fra le innumerevoli isole italiane, potrei limitarmi a consigliare di leggere la parte finale, dal titolo, per l’appunto, Criteri e crateri. Piccola cosmogonia portatile ad uso di scettici e miscredenti.
Viene infatti spiegato che:

“La selezione delle isole italiane ha comportato delle esclusioni. Alcune, molto estese, come Sicilia e Sardegna, hanno già avuto cantori in abbondanza, e dunque bisognava lasciare spazio alle più piccole. Altre, anche se piccole, come Capri o l’Elba, avevano addosso troppe storie e non ci stavano in un solo libro. Siamo rimasti fedeli a un intimo principio morale che recita: Ubi minor maior cessat. Tra le storie che ci hanno raccontato non abbiamo scelto le più note, ma abbiamo dato voce alle storie sommerse”.

Circa poi la successione dei capitoli il criterio utilizzato riguarda un ordine strettamente scientifico, definito “disarmonia prestabilita”:

“Ritenendo demenziale l’ordine alfabetico che accosta diversi elementi in base a una a iniziale o a una zeta, scartando l’ordine geografico che crea una certa rivalità tra nord e sud, abbiamo optato per l’ordine più razionale. Quello che uno scrittore stabilisce pensando solo al lettore e al modo di rendergli la lettura più piacevole”.

Il conto è presto fatto: 150 pagine per 51 isole: una media di 3 pagine per ciascuna isola – a Strombolicchio, Isole Eolie, sono dedicate 7 righe e mezza!
Un viaggio attorno alle coste, nei mari, nei laghi e persino nei fiumi italiani, dove si alternano riferimenti storici, militari, letterari, geografici, culturali, religiosi e naturalistici.
Isole strane dai nomi strani ed evocativi – a volte poco più grandi di uno scoglio – che compaiono e scompaiono; disabitate, inospitali, esotiche; conquistate, trasformate, vendute e acquistate; teatro di amori clandestini, passioni, congiure, crimini, amicizie, guerre…
Alcune hanno attraversato la Storia da protagoniste, altre sono state semplici ed impassibili spettatrici delle avventure, e delle disavventure, di personaggi famosi – re, regine, scrittori, artisti e ricchi imprenditori –, ma anche di umili sconosciuti.
A unire storie così diverse, oltre ad una ricca e diversificata documentazione basata su numerose fonti di riferimento, l’ironia dell’autore e la leggerezza della narrazione, una sorta di sguardo attento ed affettuoso, mai superficiale, sulla vita che queste isole hanno visto trascorrere sul proprio suolo.
Un esempio, per tutti, di questa cifra stilistica:

“Attorno alla Grave di Papadopoli nel giugno del 1918 si scatenò la battaglia decisiva della prima guerra mondiale. ‘Battaglia del Solstizio’ la battezzò D’Annunzio, che dava un nome poetico a tutto, soprattutto se lo pagavano. Come per il liquore Aurum, per il profumo L’Ardore del Carso, per la Rinascente. Per la patria si impegnò gratuitamente, o forse per un compenso in futura gloria”.

“Avventure di piccole terre”, oltre a fornire abbondante materiale per una piacevole quanto erudita conversazione, si presenta dunque come una preziosa guida, ideale sia per intraprendere un viaggio virtuale, comodamente seduti in poltrona, sia per trarre ispirazione per un itinerario dalle mete alternative da realizzare concretamente, così da toccare con mano la vera anima di queste “piccole terre”, che poi tanto piccole non sono mai.