Baku, ultimi giorni
- Autore: Olivier Rolin
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Barbès
- Anno di pubblicazione: 2012
Non imbarazzatevi se non sapete dove si trovi Baku. Prima di balzare all’attenzione di una consistente parte della popolazione mondiale per avere ospitato, lo scorso Maggio, la cinquantasettesima edizione dell’Eurovision Song Contest (quello che una volta si chiamava Eurofestival), la capitale dell’Azerbaijan rimaneva oscura ai più. Non sgomentatevi neppure se non riuscite a collocare con precisione l’Azerbaijan: è uno stato affacciato sul Mar Caspio, confinante con la Russia, la Georgia, la Turchia, l’Armenia e l’Iran, e facente parte, fino a pochi anni fa, dell’Unione Sovietica. La geografia dell’Europa, negli ultimi anni, è cambiata tanto rapidamente da generare, nella maggior parte delle persone, una notevole confusione e difficoltà di orientamento.
L’Azerbaijan, con tutti i suoi enormi problemi, è un luogo che cattura la mente e il cuore. Il fortissimo contrasto fra la modernità sfrenata di Baku, che conserva i suoi gioielli antichi in uno scrigno di vetro e acciaio, e la dignitosa povertà dei sobborghi e delle campagne, impressiona il turista, e si riflette nelle mille contraddizioni di un Paese allo stesso tempo ipernazionalista e assetato di internazionalità, accogliente ma rigido nelle sue norme scritte e non, legato a un Islam moderato, estraneo agli estremismi che troppo spesso gli occidentali associano a stati come questo.
Olivier Rolin capita a Baku per la prima volta, quasi per caso, nel 2003. Nella sua camera nell’hotel Absheron, che oggi non esiste più, viene sorpreso dall’ispirazione per il suo romanzo “Suite all’Hotel Crystal” (ancora non pubblicato in Italia), nel quale immagina la propria morte, sei anni più tardi, nella camera 1123. E’ proprio in quell’hotel e in quella camera che Rolin ritorna, in coincidenza con la data fatidica, per sfidare il destino e sapere se veramente la morte lo coglierà esattamente quel giorno a Baku. Assolutamente non spaventato, ma piuttosto divertito e affascinato da quel macabro gioco, Rolin immagina i modi più disparati per morire, da un banale incidente stradale (non così improbabile a Baku, considerata la poca disciplina degli automobilisti) al linciaggio da parte del popolo offeso da una sua presunta attività sovversiva come spia straniera.
Il finale non è difficile da immaginare e potrebbe comunque essere svelato senza grosse conseguenze, non essendo questo libro un romanzo e non avendo una trama definita. E’ piuttosto qualcosa che può in un certo senso ricordare una guida turistica, per la descrizione dei luoghi e dei monumenti visitati dallo scrittore, ma ancora di più si tratta di una sequela di impressioni, sensazioni, immagini, rumori, odori, ricordi. La rilassata permanenza di Rolin a Baku dà origine a tutta una serie di aneddoti, racconti, notizie, leggende, stranezze, tanto più interessanti in quanto dettati non dal puro e semplice nozionismo, ma dall’anima, dalla curiosità e dall’interazione con un mondo vicino eppure distante, uguale e diverso.
La scrittura lenta e indolente si fonde con l’atmosfera della città, trasportando il lettore, come su un tappeto volante virtuale, in un clima unico e magico di una capitale sospesa fra due mondi e due anime, dagli occhi suadenti e spalancati sul mondo. Certo, chi ha già visitato questa città potrà letteralmente “vivere” questo libro, ma è una lettura affascinante anche per chi ama viaggiare solo, o soprattutto, con la fantasia.
Baku, ultimi giorni
Amazon.it: 10,50 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Baku, ultimi giorni
Lascia il tuo commento