Ballerine di carta di Laura Rico

1986 Cabris, Francia "l’anziana Bianca riceve in dono il diario scritto molti anni prima dalla cara amica Dora, regalo che sarà per lei motivo di turbamento, ma anche occasione per abbandonarsi ai ricordi e rivivere emozioni e dolori che il tempo ha offuscato".

Sullo sfondo degli avvenimenti storici del ventennio fascista, Bianca ripercorre attraverso il diario della sua migliore amica Dora la sua vita. La vicenda è ambientata ad Abano, cittadina termale ai piedi dei colli Euganei, nel padovano, dove la ricca borghesia del tempo trascorre dei lunghi periodi di cure idrokinesiterapiche e molti abitanti del luogo vive alla giornata.

La protagonista, l’io narrante, riassume in un lungo flashback la sua infanzia, adolescenza e vecchiaia. Bianca è uno spirito ribelle, con una smodata antipatia verso ogni forma di estremismo “che fosse religioso, politico o ideologico”. E’ l’unica della famiglia, ma anche del paese, che contrasta l’ideale fascista impostole dallo zio Italo e dal fidanzato Ettore o l’apparente morale cattolica con cui è cresciuta dalla zia Clara e zia Maria. Aiutata nel suo percorso di riscatto sociale, economico e culturale dal signor Gino, che crede in lei fermamente e le dà in mano la sartoria per donna, e dall’amica di sempre Dora che la sostiene in tutto, Bianca diventa una femminista ante litteram. Lotta contro l’oppressione del pensiero di regime, per la libertà di stampa; contro l’idea che bisogna servire il paese e andare in guerra, per l’autodeterminazione dei popoli; contro l’idea che le donne siano solo buone ad avviare una famiglia e fare figli, per la passione forte e il vero amore.

L’amore vero quello che le toglie il fiato e che cambierà la sua vita giunge quando lei ha diciotto anni e si chiama Constance, uomo maturo, donnaiolo e sovversivo.

L’opera prima di Laura Rico, “Ballerine di carta” (Ciemme Edizioni, 2012), è un romanzo storico costruito su un diario e come dice la stessa autrice in un’intervista, “è anche lievemente e soprattutto involontariamente autobiografico per quel che riguarda i pensieri, le emozioni e le reazioni della protagonista”.

Questo è un romanzo dove la storia, i personaggi, il contesto è tutto ben tracciato, documentato, narrato in uno stile scorrevole e incalzante. Al centro, descritta in maniera intensa, viva, catturante c’è Bianca che rappresenta la povertà, la libertà, la ribellione, la miscredenza e a fianco, Dora, l’esatto opposto, la ricchezza, la bellezza etera, il perbenismo, il conservatorismo.

Laura Rico attraverso la voce, i pensieri, le azioni di Bianca ci mostra com’erano considerate le donne durante il ventennio fascista “ballerine di carta”, “donne invisibili che non avevano il permesso di intervenire nelle questioni dei mariti o, ancor peggio nelle decisioni familiari”. Bianca invece è una “ballerina di carne” devastata dalla troppa sofferenza nella mente e nel cuore.

"Il mio cuore è in pace adesso, abbozzo un sorriso e una lacrima di nostalgia mi riga la guancia. No, non è ancora la mia ora, ma presto correremo di nuovo insieme in uno sterminato campo di papaveri, lo prometto".