Banana Republic 1979. Dalla, De Gregori e il tour della svolta
- Autore: Ferdinando Molteni
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2019
Prima c’è stata Milano, c’è stata la notte del Palalido. Il 2 aprile 1976, un venerdì. Il concerto di Francesco De Gregori anticipa di qualche settimana la pubblicazione del suo nuovo disco, Bufalo Bill. Lo spettacolo comincia da copione, nessuno immagina che di lì a poco il palco diverrà una specie di “tribunale del popolo” a cielo aperto. Frange esacerbate della sinistra radicale incolpano il cantautore: guadagni troppo e tieni tutto per te, hai voltato le spalle alla causa.
Per Francesco De Gregori - il “compagno da un milione per sera” - la musica è finita, l’interruzione forzata del concerto ha una coda fin dentro i camerini: De Gregori è ritrascinato fuori, costretto a rispondere alle accuse degli autoriduttori (“la musica è per tutti e non si paga”). Alla fine dice “forse non canterò più”. Negli anni Settanta succedono cose così, anche peggiori. Sono anni in cui la politica è dura e pura, degenera spesso nel fanatismo. Il trend dei "processi" ai cantautori va avanti per un bel po’; soltanto nel 1979, il tour Banana Republic viene a interrompere la parentesi grigia: Dalla & De Gregori restituiscono i live (e in parte se stessi) all’ambito congeniale di spettacolo musicale punto e basta.
Un palco a stella. Un folto drappello di musicisti. Ron. Gli stadi di tutta Italia. Migliaia e migliaia di persone (paganti) per sentirli cantare e suonare: l’istrione e il taciturno, il piccoletto peloso e il "Principe" lungagnone. Due che più diversi di così soltanto Stanlio e Ollio. Ma Dalla e De Gregori non fanno ridere (be’, Lucio Dalla un po’ sì), sono bravi, sanno scrivere, incantano le folle sulla scorta di musica e parole, mica di gag comiche. Come indica il sottotitolo di “Banana Republic 1979” (Ferdinando Molteni, Vololibero, 2019), quello intrapreso in coppia dai due cantautori è stato “il tour della svolta”. Un tour leggendario, non solo a parole. Il libro straripa di numeri, ricordi, retroscena; rievoca in pieno la cronistoria dell’evento che rappresenta il big bang dei "dal vivo" alle nostre latitudini. Banana Republic è “il concerto che cambierà la storia della musica popolare in Italia”. Ferdinando Molteni ne attraversa lo spazio-tempo, sorvolandone trasversalmente gli antefatti, le scalette, i come i perché.
È un libro fatto così, questo "Banana Republic 1979.Dalla, De Gregori e il tour della svolta". Un libro di storia musicale e di storie imperdibili. Storie riguardanti i nostri eroi ma anche i discografici, i giornalisti, i musicisti (Ron e i futuri Stadio, in primis) che gli gravitano attorno. Gaetano Curreri, per esempio:
Il primo concerto fu a Savona, la data zero, com’è ovvio, era stata fissata in uno stadio non grandissimo. Quando arrivammo minacciava un temporale, sulle nostre teste si addensavano grosse nuvole nere. Il palco, per Banana Republic, era stato ideato da Bruno Garofalo (...) ed era uno spazio meraviglioso ma senza copertura. Per combinazione, a un centinaio di chilometri, in un’altra città, avrebbe suonato quella sera anche Frrancesco Guccini. Così, mentre montavamo e facevamo il souncheck, Lucio Dalla si aggirava per lo studio brandendo un crocefisso, e lo puntava verso il cielo cantilenando: ‘Gesù, Gesù/ non far piovere quaggiù/ fai piovere più in là/ che c’è Guccini che suonerà (…) Forse Gesù ha il senso dell’umorismo o forse (…) con Dalla aveva un buon rapporto, perché, nonostante le nubi ci sovrastassero cupe per tutto il concerto, non venne giù una goccia di pioggia. Da Guccini, invece, ci fu un nubifragio.
E De Gregori stesso, dal canto suo:
Eravamo come in una bolla di inconsapevolezza…Io non sentivo di avere avuto nessuna promozione rispetto ai concerti che facevo da solo, dove poi venivano 3-4000 persone. Nulla a che vedere con le 50.000 persone che certe sere banana Republic richiamava.
Banana Republic (il tour) è stato anche un disco (fortunato, ma con molte lacune) e un film (invece esaustivo): Ferdinando Molteni riferisce anche di questi, corollario a una tournée vista - e qualche volta rivista - da oltre seicentomila persone, riepilogata con l’appoggio di documenti dell’epoca, storie nascoste e storia delle canzoni (le inedite, per allora, Ma come fanno i marinai e Cosa sarà, per esempio). Nel libro c’è anche un bellissimo inserto di foto a colori curato e firmato da Roberto Villa. Il concerto a cui le immagini fanno riferimento è quello inaugurale di Savona. Era il 16 giugno di un lontano 1979, una data e una pagina topiche. Per la carriera di Dalla e De Gregori, di Ron e per la musica negli stadi, in Italia.
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