Bastogne di Enrico Brizzi

Ambientato nella Nizza degli anni ’80, il romanzo di Enrico Brizzi presenta tutte le caratteristiche dell’evento cui il titolo è ispirato: Bastogne, la battaglia, l’ultimo tentativo di resistenza, la continua lotta tra giusto e sbagliato, tra amore e odio, tra amicizia ed invidia.

I protagonisti sono quattro amici, quattro mele marce che nel corso della trama sperimenteranno sesso, droga, alcol, violenza inaudita e incontrollata, delinquenza pura e facile. Ispirato da Nietzsche e Ugo Tognazzi, Ermanno sarà proiettato in un vortice di sentimenti contrastanti e rifiuto per tutto ciò che è normale assieme al cugino Jerry, ‘the cousin’, riapparso improvvisamente nella sua vita dopo anni, che rappresenta il suo punto di riferimento e un idolo da imitare. Raimundo e Dietrich, sconvolti dal ritorno dell’idolatrato cugino e allo stesso tempo coinvolti e attivi nelle malsane abitudini del gruppo, sperimenteranno follia, invidia e gelosia e alla fine saranno vittime e carnefici dei loro stessi misfatti.

Le scene sono ricche di gesti estremi, linguaggi da ghetto, odore di ganja e di alcol e sottofondo musicale. Il finale, estremo e degno dell’intera trama, rappresenta la vittoria e allo stesso tempo la sconfitta dell’amicizia. Il lettore farà fatica a non restare interdetto da scene così cruente e sarà trasportato in un mondo di spaccio e omicidi, discoteche e locali notturni, vernissage e appartamenti di lusso. Le ragazze nel romanzo non hanno nomi ma soprannomi, quasi a voler sottolineare sia la lontananza e il distacco con cui sono trattate sia la caratteristica che le contraddistingue e che le fa ricordare.

Travolgente e devastante, Enrico Brizzi ha dimostrato ancora una volta di saper creare mondi e linguaggi nuovi, così diversi dal suo primo romanzo ‘Jack Frusciante è uscito dal gruppo’, ma che non fanno altro che dimostrare la sua bravura e poliedricità. Impossibile non leggere "Bastogne" tutto d’un fiato. Consigliato a grandi e… beh, diciamo solo ai maggiorenni!