Beati gli ultimi
- Autore: Patrizia Anselmo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2013
Il romanzo sulla fine dell’innocenza
Ci sono storie maledette che pochi hanno il coraggio di scrivere e che procurano un dolore profondo, perché chi le racconta riesce a farlo attraverso l’innocenza innata dei bambini.
Riccardo ha sei anni e non parla quasi mai, è il figlio di Lisa la quale non gli consente di chiamarla mamma. Lisa ha una madre, Ida, vecchia e rassegnata, e un fratello su una sedia a rotelle (gli piaceva correre in auto) Rodo, dedito al gioco d’azzardo, baro e spacciatore di droga.
La professione di Lisa è forse il mestiere più antico (così si dice da sempre) ma è anche quello che, insieme al consumo di droga, avvicina una donna alla bestialità. Per Riccardo, arrivato per sbaglio, questa è la famiglia peggiore in cui crescere anche perché ognuno di loro, a parte Ida, non si risparmia in umiliazioni e violenze psicologiche. Riccardo, infatti, è abituato alle botte e a sentirsi dire che è scemo.
Eppure scemo non è.
Pubblicato da Leucotea nel 2013, "Beati gli ultimi" è una storia cruda e feroce. Un romanzo bello e autentico - proprio come le migliori storie del grande Ammaniti - che si fa leggere d’un fiato, tanto è l’immedesimazione con il piccolo protagonista che attraverso le conversazioni di chi lo circonda fa arrivare intatto un mondo decadente, che molto spesso rispecchia la peggiore realtà delle periferie urbane.
Bravissima e coraggiosa l’autrice, Patrizia Anselmo, nella trasposizione dei personaggi attraverso l’uso diretto e continuo dei dialoghi che portano la lettura ad un ritmo sferzante in un crescendo di tensione, e dove mai trapela il giudizio su temi eppure così forti e scottanti. In alcuni tratti non vorresti essere lì… il battito cardiaco aumenta e provi terrore, perché tu sei quel bambino e non c’è niente di peggio che la perdita forzata dell’innocenza.
E’ l’Italia (ma forse tutto il mondo è paese) del disagio famigliare, del degrado ambientale, dove prolifera un’attenzione sociale fine a se stessa (l’assistente sociale è vista con freddo timore da Riccardo), della povertà d’animo di chi rincorre una rivalsa economica in un’esistenza fatta di imbarbarimento umano e degrado sociale, dal quale però esiste pur sempre una via di fuga, una riscossa, proprio come nelle esistenze pasoliniane.
In questa storia in cui i protagonisti sembrano non avere scampo, il ritorno inaspettato di qualcuno che, grazie a scelte diverse ha saputo cambiare la propria esistenza, infonderà al bambino una fiducia nuova. Occorre iniziare a parlare e piangere, finalmente, andando via senza più voltarsi indietro.
Beati gli ultimi. Il romanzo sulla fine dell'innocenza
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